Il Covid mette a rischio Natale e Capodanno, regioni passano al giallo, ma c’è l’ipotesi di zona arancione se la situazione peggiora. Da lunedì, 20 dicembre 2021, saranno sei le regioni in zona gialla: Liguria, Marche, Veneto, la provincia di Trento, cambieranno colore con l’ordinanza di oggi, 17 dicembre, e si aggiungeranno a Friuli Venezia Giulia, Calabria e provincia di Bolzano.
Arrivano gli interventi da parte degli amministratori locali che introducono restrizioni in vista delle festività – viste anche le incognite legate alla variante Omicron – nel tentativo di scongiurare un ulteriore aumento dei contagi. In Emilia-Romagna, Bologna, Parma e Reggio Emilia hanno annullato i consueti festeggiamenti in piazza per Capodanno. «Una decisione che assumiamo con senso di responsabilità e che credo sarà compresa dai cittadini bolognesi – spiega il sindaco di Bologna, Matteo Lepore – In un momento in cui i contagi tornano a salire e nel quale chiediamo a tutti di vaccinarsi e proteggersi, compresi i nostri bambini e bambine, dobbiamo evitare occasione di potenziali contagi o situazioni non coerenti».
In Trentino il presidente Maurizio Fugatti prova già ad aumentare le restrizioni e firma un’ordinanza che prevede l’obbligo di super Green pass anche per consumare al bancone. La stretta è valida fino al 15 gennaio. Nel provvedimento si legge «sul territorio provinciale, nell’ambito dell’attività di ristorazione o di somministrazione di pasti e bevande, svolta da qualsiasi esercizio, compresi gli operatori agrituristici ed enoturistici, anche gli avventori che consumano al banco al chiuso devono essere muniti del cosiddetto Green Pass rafforzato».
I contagi sono in crescita e si guarda alla curva epidemiologica, ma soprattutto alla situazione degli ospedali. In Liguria si passa alla zona gialla per le prossime due settimane «Secondo il report del 16 dicembre – spiega Giovanni Toti, governatore e assessore alla Sanità in Liguria – l’incidenza media settimanale ogni 100mila abitanti si attesta a 313 mentre i posti letto occupati in area medica sono al 17% e quelli in terapia intensiva sono al 12%.Un dato che ci aspettavamo – prosegue – vista la circolazione del virus nei giorni scorsi che conferma come ci troviamo nel picco della quarta ondata. Fortunatamente grazie ai vaccini, gli ospedali e le terapie intensive sono occupate di un terzo rispetto allo scorso anno e questo – ha concluso Toti – ci permette di non avere situazioni di allarme negli nostri ospedali».
Per il momento l’unica regione a rischiare la fascia arancione è il Friuli Venezia Giulia, dove si registrano 378 nuovi casi settimanali e i reparti ospedalieri sono in affanno: 23,3% in area medica, 14,3% in terapia intensiva.