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Cottarelli lascia il Senato: Pd troppo verso sinistra

Scritto da vocealta

Carlo Cottarelli, economista di 69 anni ed ex direttore dell’Osservatorio italiano sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, ha annunciato le sue dimissioni dal Senato italiano lo scorso 7 maggio. Cottarelli, che si è candidato come senatore in Lombardia con la coalizione di centrosinistra, Partito Democratico, è stato sostenuto dal 27,37% degli elettori, arrivando secondo dietro Daniela Santanchè del centrodestra. Le sue dimissioni, però, non sono un cambio di fedeltà ma arrivano quando l’Università degli Studi di Milano gli ha «chiesto di dirigere un programma per l’educazione delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori», rendendolo incompatibile con la sua posizione di senatore.

Le dimissioni di Cottarelli hanno suscitato l’interesse dei media, dato il suo background e la sua posizione politica. In una lettera a Repubblica, il senatore ha spiegato che la sua decisione era dovuta a disaccordi con la neoeletta vicesegretaria del PD, Elly Schlein, e allo spostamento a sinistra del partito. «È innegabile (basta vedere la composizione della nuova Segreteria) che l’elezione di Elly Schlein abbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo – ha scritto l’economista – . Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra, ciò detto, mi trovo ora a disagio su diversi temi». Queste tematiche comprendono il Jobs Act, il freno al Superbonus, i termovalorizzatori, l’utero in affitto fino al nucleare.

Tuttavia, ha sostenuto che la sua decisione di dimettersi è stata influenzata anche dall’atmosfera eccessivamente controversa in Parlamento, dove i dibattiti sono troppo spesso caratterizzati da una “linea di partito” e da posizioni estreme.

La carriera politica di Cottarelli è iniziata nel 2013 quando venne nominato Commissario per la Revisione della Spesa Pubblica dal governo Letta. È poi diventato direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale (FMI) dal 2014 al 2017, dopo il quale è stato nominato direttore dell’Osservatorio italiano sui conti pubblici presso l’Università Cattolica di Milano e visiting professor presso l’Università Bocconi.

Il suo percorso professionale ha preso una svolta nel 2018 quando è stato incaricato dal presidente Sergio Mattarella di formare un nuovo governo tecnico in mezzo alle turbolenze politiche in Italia. Sebbene inizialmente avesse accettato l’incarico, si è dimesso pochi giorni dopo, essendosi reso conto di non avere abbastanza sostegno. Tuttavia, Cottarelli è rimasto coinvolto in politica, e nelle elezioni politiche del 2022, si è candidato a senatore nella regione Lombardia.

Ora l’economista ha deciso di tornare alla vita accademica, abbandonando Palazzo Madama definitivamente e lasciando un altro posto vuoto del Pd, che aveva già assistito all’uscita di Giuseppe Fioroni, dell’europarlamentare Caterina Chinnici, dell’ex capogruppo in Senato Andrea e del senatore Enrico Borghi.

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