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Attacco terroristico a Parigi, i fatti e la protesta

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Sabato 12 maggio l’Isis è tornata a colpire. Stavolta per mano di Khamzat Azimov, ventunenne ceceno che, armato di coltello, ha ucciso una persona ne ha ferito altre quattro, due in modo grave. L’autore dell’attacco è stato poi neutralizzato dalla polizia in soli nove minuti, dopo che le forze dell’ordine avevano tentato di bloccarlo con il taser.

L’Isis ha rivendicato l’attentato, avvenuto nella zona dell’Opera, nel secondo arrondisment. La dinamica ricorda quella degli attacchi con armi da taglio compiuti in Europa dai cosiddetti “lupi solitari” ispirati dall’Isis. La tattica del coltello – nonché quella delle vetture “da sfondamento” – sembrerebbe la favorita degli adepti dell’estremismo islamico. Facile ed imprevedibile, permette di seminare panico e morte. Secondo alcuni testimoni citati da Europe 1, l’assalitore avrebbe gridato “Allah Akhbar” durante l’aggressione e si sarebbe rivolto ai poliziotti minacciando di ammazzarli se non lo avessero ucciso. Intanto i passanti in fuga si stavano rifugiando in bar e ristoranti, come “da copione”.

Infatti, è già il secondo attacco nel giro di due mesi verificatosi nella capitale francese. Il primo, ad opera del franco-marocchino che ha colpito un supermercato a Trebes, nei pressi di Carcassonne. Un elemento che ha sollevato le polemiche della destra radicale, in particolare di Marine Le Pen, leader della destra radicale francese, che esplode di rabbia in un tweet: «Abbiamo appurato ancora una volta che il terrorista era noto ai servizi di intelligence. Qual è il motivo per cui questa “fiche” non è sufficiente a evitare che queste bombe a orologeria colpiscano il nostro Paese?». Il giovane, infatti, era incensurato sorvegliato dai servizi segreti francesi e classificato con la “S” che contraddistingue gli estremisti: aveva avuto, secondo la stampa, contatti con un uomo la cui moglie era stata in Siria. Inoltre, secondo l’emittente BFMTV, il Azimov era già stato interrogato un anno fa dai servizi segreti.

Le proteste dell’opposizione nascono dal fatto che il tema delle “fiche S” è ancora caldo, proprio perché anche l’autore dell’attentato a Treves era già schedato. Anche il partito Les Republicains si unisce a Marine Le Pen invitando il governo Macron a passare a misure più stringenti per prevenire futuri attacchi.

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