Politica

Associazione magistrati con un presidente e un segretario votati da nessuno

Rodolfo_Sabelli
Scritto da vocealta

Rodolfo_SabelliIl pm romano Rodolfo Sabelli è stato indicato dalle correnti di Unità per la Costituzione e Magistratura democratica come nuovo presidente dell’associazione nazionale magistrati. Succede a Luca Palamara dopo una prima fumata nera del comitato direttivo dell’Anm che si era riunita all’indomani dell’esito di un voto che aveva visto la crescita esponenziale della corrente di opposizione, Magistratura indipendente (passata dal 25 al 30%), e la sonora bocciatura della giunta uscente Palamara-Cascini.

Nel recentissimo voto per il rinnovo del parlamentino dell’Anm la corrente di Palamara e Sabelli, già ridimensionata nelle elezioni per i componenti togati all’interno del Consiglio superiore della magistratura, ha perso ulteriormente peso ed è stata superata dalla lista di Area, il raggruppamento che raccoglie Magistratura democratica e Movimento per la giustizia.

Anche se Sabelli è stato democraticamente eletto dal comitato direttivo, molti sono i dubbi sulla credibilità del suo nome per la presidenza dell’Anm. Anzitutto perché il gruppo premiato dai togati, Magistratura indipendente, è stata esclusa per la seconda volta dalla giunta.

In secondo luogo per le preferenze raccolte da Rodolfo Sabelli che, con appena 501 voti, è il decimo eletto nel comitato direttivo. Prima di lui non c’è soltanto il più amato in assoluto tra i colleghi, Cosimo Maria Ferri, leader di Magistratura indipendente, scelto da 1199 magistrati, ma anche figure stimate come Michele Ciambellini (Unicost, secondo più votato con 720 preferenze), Ezia Maccora (con 616 voti la più votata di Area), Stefano Schirò (il presidente di Mi ha raccolto 591 preferenze), ecc…

Ancora meno sono stati i colleghi, 335 per la precisione, che hanno votato per Maurizio Carbone (esponente di Magistratura democratica), indicato poi da Unicost e Area come segretario dell’associazione magistrati.

Difficile non trarre la semplice considerazione che la nuova giunta dell’Anm è la più debole nella storia dell’associazionismo togato. L’esclusione dei più votati (Cosimo Ferri e Stefano Schirò di Mi, ma anche Michele Ciambellini di Unicost) e la mancata scelta di Giuseppe Creazzo (Unicost) e Ezia Maccora (Md-Area), fanno partire sotto i peggiori auspici il “nuovo corso” dell’associazione nazionale magistrati che, merita di essere ricordato, rappresenta ottomila tra giudici e pubblici ministeri.

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