Stop alla plastica monouso e alle sigarette in Costa Smeralda. Lo ha deciso Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena, sul cui territorio ricade il litorale più famoso della Sardegna. Bel corso di una conferenza stampa indetta dallo Yacht Club Costa Smeralda e dalla fondazione One Ocean, al Teatro Franco Parenti di Milano, il primo cittadino del comune gallurese ha annunciato la firma di due ordinanze per la tutela dell'Ambiente e del mare.
La prima, oltre a vietare l'utilizzo della plastica monouso, impedisce l'organizzazione di sagre e manifestazioni di ogni genere. La seconda impone il divieto fumo in tutte le spiagge degli 88 chilometri di litorale di Arzachena: dal golfo di Cannigione, passando per Baia Sardinia, Porto Cervo e la Costa Smeralda. «L'impegno del Comune di Arzachena per l'Ambiente è costante e profondo», spiega Ragnedda, «e lo è da anni, non solo dal 28 marzo, giorno in cui sono stati ritrovati morti il povero capodoglio e il suo feto con 22 chili di plastica nello stomaco. Non sono intervenuto prima sulla vicenda», sottolinea, «perché parlare a gran voce di Ambiente solo quando avvengono gravi episodi è pura speculazione. Noi lavoriamo da sempre per sensibilizzare le nuove generazioni nelle scuole; investiamo in controlli sul campo, in campagne di comunicazione e nella formazione del personale; coordiniamo associazioni ed enti con il calendario di interventi nel mare e nei fiumi con Agenda Blu; aderiamo a grandi progetti siglando impegni come la Charta Smeralda e il G20 delle spiagge; organizziamo eventi, convegni e, dal punto di vista normativo, emettiamo ordinanze a tutela dell'Ambiente, come le ultime sul divieto di utilizzo di plastica monouso e il divieto di fumo in spiaggia. Ma non basta. Non basta perché il pianeta ha bisogno di politiche nazionali e internazionali unitarie e condivise per garantire la sua salvaguardia. C'è bisogno di divulgare messaggi e pratiche sostenibili, di stanziare risorse per la ricerca, di promuovere articolati normativi che prevedano sanzioni più dure per chi si macchia di reati ambientali. E' un percorso che bisogna imboccare oggi con una strategia capace di cambiare la mentalità dei singoli e che rigetti il motto del 'tutto e subito'. Questo è il dovere precipuo di ciascuna Amministrazione che, però, deve trovare conforto e sostegno del Governo. Solo così possiamo tramandare alle future generazioni un pianeta migliore».
Ragnedda dice di aver apprezzato l'intervento del Ministro Sergio Costa sul caso di Porto Cervo ma, avverte, «i proclami non bastano più, chiediamo al Ministro di anticipare le scadenze imposte dall'Unione Europea riguardo l'utilizzo della plastica monouso e di adottare misure che aiutino le aziende ad investire in progetti eco sostenibili e che mirino alla salvaguardia ambientale».