L’Italia risulta divisa anche dal punto di vista della salute. Sul versante dei tumori e delle malattie croniche (come il diabete e l’ipertensione) al Nord si registra un tasso di mortalità inferiore rispetto al Meridione. Nel 2015, la provincia autonoma di Trento ha presentato il valore più basso (195,6 per 10mila abitanti), mentre la Campania risulta essere distaccata dalle altre regioni per speranza di vita, registrando il valore più alto (297,3 per 10 mila), con un tasso del 22% più alto di quello nazionale e del 14% circa più delle altre regioni del Mezzogiorno.
La mortalità precoce più bassa si registra anche in Umbria (204,7 per 10 mila abitanti), in Emilia Romagna (205,8) e in Veneto (206,9). All’opposto, oltre alla Campania, troviamo la Sicilia (254,7) e la Sardegna (249,2). Il Lazio presenta un tasso abbastanza alto, pari a 245,3, più vicino al Sud che al Centro.
Il dato più allarmante risulta essere quello sull’obesità. Il Rapporto Osservasalute presentato oggi a Roma evidenzia che in Italia, nel periodo 2001-2016, è aumentata la percentuale delle persone in sovrappeso (33,9% contro il 36,2%), soprattutto è salito il numero degli obesi (8,5% contro il 10,4%).
Rispetto al 2015, nel 2016 si registra l’aumento di un punto percentuale di obesi e un calo di 1,4 punti percentuali delle persone in sovrappeso. Nel 2016 più di un terzo della popolazione adulta (35,5%) è in sovrappeso, mentre poco più di una persona su dieci è obesa (10,4%).
Sul fronte del consumo degli alcolici, la situazione sembra essere poco definita: si registra a una lenta ma inarrestabile diminuzione dei non consumatori (astemi e astinenti negli ultimi 12 mesi), pari al 34,4% (nel 2014 era il 35,6%, nel 2015 34,8%) degli individui con più di 11 anni di età.