Dress Codes

La rassegna stampa di SPIN (11-09-2015)

rassegna
Scritto da vocealta

rassegnaLa politica estera è ancora padrona delle prime pagine. C’è tensione nei cieli europei per la decisione della Russia di sostenere Assad. Anche l’Ucraina vieta lo spazio aereo ai voli di Mosca. Nel frattempo l’Austria blocca i treni dall’Ungheria per eccesso di afflusso di migranti e sorge un nuovo muro in Macedonia. Nuove misure per il crac delle banche. La novità è spostare l’onere del risanamento  dalla collettività ad azionisti e creditori. I decreti del consiglio dei ministri prevedono specificamente il ‘bail in’, che chiama a pagare il dissesto prima di tutti i soci. E spunta il rincaro della tassa sui turisti. Scoperta in Sudafrica: trovati i resti dell’Homo naledi, alto un metro e mezzo, del peso di circa cinquanta chili, con una testa simile alle nostre. Viveva 2,5 milioni di anni fa, alle origini del genere Homo.

 

Politica

 

Ancora protagonista l’agognata riforma costituzionale. Il Corsera con Monica Guerzoni sente Roberto Formigoni che in sintesi dice: «Caro Matteo, ma che ti importa se il Senato è elettivo (come vorremmo noi e più di mezzo parlamento) o no?». Le fibrillazioni in Ncd ci sono, comunque. Tanto che sempre con Guerzoni parla Maurizio Lupi, che prova a tenere la posizione: «Sto con Angelino, nessuno andrà via». L’ex ministro prova a rilanciare la trattativa spostando l’asse da Senato e legge elettorale a temi di diverso genere: «7 miliardi per le famiglie, niente più Imu, rilancio del Sud, un vero taglio delle tasse». E sulla legge elettorale: «il premio di coalizione la migliora».

Nel Pd, la minoranza fa la voce grossa. Bersani va nella tana del lupo, alla festa dell’Unità di Firenze e – scrive Marco Imarisio sul Corsera: «Voto la riforma solo se si cambia l’articolo 2. Non sento Renzi dall’elezione di Mattarella». E tante altre belle carinerie. A leggere nelle stesse pagine Massimo Franco si trova conferma che è «l’impotenza reciproca che costringe tutti a trattare». Il Foglio però osserva «mediare stanca». Scrive Salvatore Merlo: «la piccola Monaco del Pd finisce con un felpato ‘lavoro comune’, ma basta uno sbuffo e salta tutto».

 

Se Atene piange… Pierluigi Battista si dedica sul Corriere al destino incerto del centro destra. Ricorda i successi elettorali del passato e il forte ridimensionamento azzurro. Il rischio – per il vicedirettore – è ormai «la sempre più marcata irrilevanza». Eppure – si legge sul Giornale a firma Francesco Cramer – Forza Italia è pronta a indicare i nomi per i candidati sindaco della prossima primavera. E oggi a Fiuggi summit con Tajani che alla Stampa, in un’intervista a Ugo Magri dice: «Forza Italia è nel PPE, Salvini è un’altra cosa. Anche perché le elezioni si vincono al centro. In Europa siamo protagonisti, come si vedrà al congresso di Madrid del 21 e 22 ottobre con anche Berlusconi». Ancora il quotidiano diretto da Sallusti parla di «entusiasmo alla Versiliana, alla kermesse proprio del Giornale, dove i posti a sedere finiscono subito.

 

La Stampa con Marco Bresolin intervista la senatrice pentastellata Serenella Fuksia che ha dato voto favorevole, dopo molti tentennamenti e pressioni, all’arresto del senatore di Ap, Giovanni Bilardi: «il mio sì all’arresto è sofferto perché contro i politici c’è troppo accanimento». Secondo il Fatto Quotidiano la senatrice è ora ‘isolata’ nel partito. Il vicino di banco, tale Vito Petrocelli, ha annunciato che non siederà più a fianco a lei.

 

Sempre il quotidiano diretto da Marco Travaglio, in un articolo a firma Davide Vecchi, si occupa di un altro senatore grillino, Alfonso Ciampolillo, proprietario di quote importanti in un network di radio locali pugliesi e membro della commissione di vigilanza Rai, competente anche per i servizi radiofonici. E nella Trasporti e comunicazioni. Cento militanti chiedono l’espulsione del senatore, ma il movimento teme così di perdere un voto in aula.

 

Qui ancora M5S. Sul Corriere spazio a «Di Maio lanciato, frizioni e cautela nel movimento. E in rete nascono gruppi di sostenitori del vice presidente della Camera».

 

Interni

 

Spariscono, dal 31 dicembre prossimo, 23 prefetture. Proteste dei sindacati.

 

Sud. Ne scrive diffusamente Maurizio Maggi sull’Espresso, dedicandosi a due regioni ‘positive’ come Puglia e Basilicata tra punti di forza, speranze, problemi. In Puglia l’economia nel 2016 ritornerà al segno più. Ma le infrastrutture del Mezzogiorno restano carenti.

 

Intervista a Scattone: «Parlo tre lingue e sono coraggioso. Ora potrei fare l’imbianchino». A Fabrizio Caccia del Corsera, il condannato per il delitto Marta Russo dice: «in questo Paese ex terroristi sono finiti in parlamento, altri dopo aver espiato la pena tengono conferenze, scrivono libri. Eppure in tanti dicono adesso che io non posso fare l’educatore, che sono pericoloso per i miei studenti. Pazienza, la mia coscienza mi dice invece che potrei insegnare».

 

Su Avvenire: unioni civili, spunta il nodo del cambiamento di sesso. No alla proposta di Sacconi, Albertini, Giovanardi di non recepire la sentenza della Cassazione sulla ‘soggettività’. Roccella: smentito chi nega ci sia la teoria gender.

 

Tv

 

Vespa dopo le polemiche per l’intervista ai Casamonica parla con Mattia Feltri su La Stampa: «Marino chiede la mia testa perché teme per la sua. Mai ricevuta tanta solidarietà da quando mi dimisi dal Tg1».

 

Aldo Grasso sul Corsera: la Gabbia di Paragone? Meglio i servizi esterni del talk in studio dove tutto finisce in «rissa da cortile».

Economia

 

Sul Sole 24 Ore la notizia che sette aziende italiane sono nei Dow Jones Sustainability Index: Telecom, Intesa San Paolo, Enel, Terna, Snam, Fca e Atlantia premiate per performance ambientali, sociali, economiche.

 

Fabio Gallia è il nuovo presidente del Fondo Strategico Italiano. Ne dà notizia un francobollo sul Sole. 

 

E sempre sul Sole – con ampio spazio – l’intervista, firmata Laura Galvagni, a Philippe Donnet, ad di Generali Italia: «Riassetto già completato al 95%. Innovazione e digitalizzazione sono realtà». Al Leone la controllata stacca una cedola da 900 milioni. E ancora: «siamo riusciti a migliorare il combined ratio del 2014 fino all’89%. Vogliamo l’equilibrio tra combined ratio e raccolta per massimizzare il risultato tecnico. L’integrazione era un passaggio necessario. La parola d’ordine dei prossimi due anni sarà semplicità. Preferiremmo un’Ania con Unipol ma anche senza loro resta un organo rappresentativo».

 

Italdesign. Il nuovo presidente, Walter De Silva, annuncia cambiamenti e rilanci dell’azienda fondata da Giugiaro. «Italdesign lavorerà per tutto il gruppo Wolkswagen». E «se prima il fondatore ha saputo realizzare modelli belli, noi sapremo fare auto bellissime».

 

A Melfi – si legge ancora nel giornale diretto da Vicinanza – è «promessa mantenuta: seicento assunzioni entro fine anno a tempo indeterminato da parte del gruppo Fca».

Esteri

 

Caustico il titolo del Foglio sulla crisi sul fronte siriano: «Obama assiste impotente ai boots on the ground di Putin & co. contro Is. L’asse del male minore contro quello del male assoluto: ecco lo schema che Mosca mette sul tavolo dell’Occidente». Dal caviale alle armi, Alberto Stabile ricostruisce per Repubblica la storica alleanza russo siriana in funzione mediterranea. Intanto, si legge nel giornale diretto da Ezio Mauro, la distribuzione dell’edizione del National Geographic che aveva Papa Francesco in Copertina mentre ammirava la Cappella Sistina è stata bloccata in Arabia saudita. Il direttore dell’edizione saudita si è giustificato: «motivi culturali». Indubbiamente sì.

 

Guido Olimpio sul Corriere spiega dettagliatamente quali armi dispiega il Cremlino: tre basi militari, il sottomarino, i corpi d’élite e i piani di battaglia per salvare Assad.

 

Alla debolezza di Nato e Usa – di cui scrive dettagliatamente Carlo Panella su Libero in un articolo ampio e dettagliato – corrisponde l’ottimismo sul Corriere della Sera esposto da Bernard Henry Levy: «Ecco perché Isis perderà: «i jihadisti saranno sconfitti perché sono pessimi soldati» (non ce ne eravamo accorti, veramente…). E ancora «non amano la morte più di quanto i curdi amino la vita». Talvolta si potrebbe pensare che il terrorismo possa battersi raggiungendo simili vette di lirismo. Conclusione apocalittica: «i jihadisti finiranno come i khmer rossi a uccidersi a vicenda in un grande caos».

 

Immigrazione? Varsavia apre alla vigilia della riunione del gruppo di Visegrad. La Danimarca ripristina i collegamenti con la Germania. Lunedì i ministri dell’Interno dei Ventotto decideranno a maggioranza qualificata sul meccanismo provvisorio di redistribuzione degli immigrati. Beda Romano sul Sole. E il cardinal Kasper intervistato da Bruno Quaranta su La Stampa dice: «spezzare la gabbia dell’egoismo». Matteo Salvini è ascoltato per Repubblica da Matteo Pucciarelli e ribadisce: «Se un rifugiato bussa alla mia porta io apro, ma ho solo un bilocale».

 

Su Avvenire il direttore Tarquinio interviene per puntualizzare tre cose a proposito di Ue e unioni civili: primo, l’Europa non ha competenza sulla famiglia e conseguentemente i suoi possono essere auspici (o indebite ingerenze); secondo, la traduzione giornalistica di ciò che si decide in Europa è pessima; terzo, occorre reagire alla ‘cosificazione’ della donna e alla deriva che porta diritta alla pratica dell’utero in affitto.

 

Su Italia Oggi, una grande, storica firma come Alberto Pasolini Zanelli si occupa di Jeb, «il Bush che è figlio e fratello di presidenti Usa e che è già scoppiato nella sua corsa alla casa Bianca».

 

In Francia – scrive Michele Bocci su Repubblica – viene riconosciuta l’allergia da onde wi fi e mentre gli scienziati discutono degli effetti della connessione internet senza fili, a Tolosa una donna avrà la pensione.

 

Riguardo l'autore

vocealta