La polmonite continua a mietere giovani vittime in tutto il mondo. Secondo i dati presentati dall’Unicef e da altre organizzazioni associate (Every Breath Counts, Gavi, IsgGlobal, Save the Children e Unitaid) nel 2018 sono deceduti 800mila bambini minori di 5 anni, ovvero uno ogni 38 secondi. Di questi la maggior parte era al di sotto dei due anni, e 153mila bambini sono morti nel primo mese di vita.
L’appello è stato lanciato oggi in concomitanza con la Giornata mondiale contro la polmonite in vista del Global forum sulla polmonite che si terrà in Spagna a gennaio. La morte per polmonite risulta essere davanti a quelle per diarrea (che colpisce 437.000 bambini) e a quella per malaria (che colpisce “solo” 272.000 bambini), concentrandosi specialmente in Nigeria (162.000), India (127.000), Pakistan (58.000), Repubblica Democratica del Congo (40.000) ed Etiopia (32.000).
Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef, ha affermato che «ogni giorno, circa 2.200 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa di polmonite, una malattia curabile e quasi sempre prevenibile».
Infatti la maggior parte dei casi è stata registrata per negligenza o sottostima del fenomeno, poiché è dimostrato come, a livello globale, il 32% dei bambini con sospetta polmonite non venga portato nelle strutture sanitarie, come solo il 3% delle spese attuali per le ricerche per le malattie infettive a livello globale è destinata alla polmonite ed infine come il 71 milioni di bambini non abbia ricevuto le tre dosi raccomandate di Pcv (vaccino pneumococcico coniugato), esponendoli a un rischio maggiore di contrarre la malattia.