Prima pagina
Legge elettorale approvata entro giugno
Proseguono le guerre sotterranee prodotte dall’inchiesta Consip
Russiagate, Trump rischia l’impeachment
Cannes inizia con un flop e Almodovar attacca Netflix
L’Istat divide il Paese in nove classi. Spariscono operai e classe media
Rimborsi fiscali più rapidi: 30 giorni in meno
La Juve travolge la Lazio: 2-0
Alitalia, venghino signori venghino: al via il bando per e offerte (fino al 5 giugno)
Economia
Dieci accordi Entrate-imprese: sbloccati 4 miliardi di investimenti. Rimborsi fiscali più rapidi. La semplificazione dovrebbe arrivare con un emendamento alla manovra correttiva – di cui scrivono Mobili e Gianni Trovati sul quotidiano della Confindustria – attualmente in discussione alla Camera.
Sul Sole 24 Ore, Romano scrive: «procedura Ue contro l’Italia sulle emissioni delle auto Fca. Due mesi per replicare». Dove volano le aquile: Delrio replica che si doveva evitare.
Istat
Italia più vecchia e diseguale. Divisa in 9 classi: pesano crisi, denatalità e trasformazione. Tra i pezzi migliori quello su Avvenire. Altissima la quota di coloro che tra i 14 e i 29 anni non fanno niente (Neet): da noi il 24,3%, in Ue il 14,2.
Politica e dintorni
Su Italia Oggi, Franco Adriano fa un affresco ampio: dal blitz di Renzi sul Mattarellum – «la vuole cotta e mangiata (la legge elettorale) in 15 giorni, non di più» (metà maggioritario, metà proporzionale con soglia di sbarramento al 5%) ma «pallottoliere alla mano, a Renzi serve la maggioranza di governo più la Lega» – al Russiagate con Putin che corre in soccorso di Trump, alla legge sul Cyberbullismo.
Il quadro è ben completato da Paolo Emilio Russo che su Libero spiega come il leader Pd abbia trovato i suoi Responsabili. Già, perché appunto al Senato mancano 13 voti per avere la maggioranza sul Mattarellum bis.
Procura di Napoli e Caso Consip
Lo scontro interno alla procura è sempre più forte. Jacobazzi sul Dubbio svela i giochi. Il candidato del Fatto Quotidiano è Cafiero de Raho, attualmente a capo di Reggio Calabria. Per il posto in campo anche il capo gabinetto di Orlando, Melillo.
Sul Giornale, Anna Maria Greco mette in evidenza due pesanti stroncature del lavoro dei pm di Napoli, quella del procuratore capo di Roma, Pignatone, e del numero uno della procura di Catanzaro, Gratteri.
Nel frattempo, non senza ironia, il Fatto comunica che Lillo è stato iscritto nel registro degli indagati per violazione del segreto d’ufficio e che la notizia – coperta da segreto – è stata veicolata ieri dall’Ansa…
Nelle conversazioni di Tiziano Renzi rilanciate dal Fatto, anche la notizia che Marroni sarebbe ricattabile per cose private. Dunque ci sono state pressioni sul testimone? L’audio è in mano ai pm.
Immenso Giorgio Napolitano che dice a proposito delle intercettazioni: «è un problema aperto da anni. Criticarle ora è ipocrisia». Ne dà ampio risalto Repubblica.
Altrettanto immenso Mattia Feltri sulla Stampa che fa un quadro sull’inchiesta Consip che merita di essere incorniciato, tra i buchi dell’inchiesta, le intercettazioni i non indagati, le non intercettazioni di indagati, i virgolettati mal riportati, i servizi segreti che son passanti, le assurde triple chiavi interpretative sullo stile di Renzi nella conversazione col padre… «Ed è su questo, sui falsi, sulle irregolarità, sullo spaccio di verbali di scarto, che oggi regoliamo la convivenza civile, e lo stato di diritto, di cui si procede alla demolizione in un reality per furiosi annoiati».
Per la serie “conservateli” anche Carlo Nordio sul Messaggero che a proposito dell’argine alle intercettazioni riflette sulle «lacrime di coccodrillo dei partiti».
E sempre sulla stessa linea imperdibile, anche Facci su Libero che legge un’ulteriore linea di frattura tra Napoli e Roma. Non solo guerra tra procure, ma anche tra giornalisti di giudiziaria: Bonini e Sarzanini contro quelli del Fatto Quotidiano.
Intanto anche il Corsera pubblica il virgolettato del padre di Renzi che dice del figlio che non ha la caratura di Andreotti e la cosa viene spacciata come bocciatura. Perché, ce l’ha? Questo Tiziano è sempre più simpatico.
Stragodibile il Giornale che fornisce un sequel alle allusioni contenute nello status di Facebook di Matteo Renzi contro Lillo. Ecco i fatti, ricostruiti da Massimiliano Scafi: «c’è un ‘patto’ tra Renzi e Repubblica: una clausola di riservatezza conseguente a una remissione di querela. Lillo, insieme a Gianluca Di Feo, oggi vicedirettore di Repubblica, firmò nel 2008 sull’Espresso un’inchiesta sui problemi giudiziari del Pd a livello locale, scrivendo che Renzi, allora presidente della provincia, era indagato. Notizia falsa, pubblicata per colpa di Di Feo: lui si era occupato del centro nord, mentre Lillo aveva lavorato sul sud. La causa per diffamazione andò avanti fino al 2012. Incidente chiuso con il pagamento di 22 mila euro da parte del gruppo De Benedetti, riaperto ieri da Renzi che l’ha usato per attaccare Lillo».
Sì alla legge sul Cyberbullismo
Ne scrivono tra gli altri Amabile e Paci sulla Stampa. In sintesi: stop alle aggressioni sul web ai danni dei minori. Coinvolti anche i professori.
Esteri
Sul Foglio, intervista esclusiva – così viene presentata – di Mauro Zanon a Emmanuel Macron. Boh.
Sul Sole 24 Ore una notizia: il gollista Le Maire è il nuovo ministro dell’economia.
Caso Russiagate. Trump traballa, le Borse crollano. Ne scrive tra gli altri il Giornale con Valeria Robecco ma è ad Avvenire che va la palma del titolo di oggi: «Messa sotto accusa», sì per fortuna la riga sotto è «Trump ora rischia», per un attimo s’è pensato a una nuova sortita di Francesco.
La principessa Mako sceglie l’amore e perde l’impero. Ne scrive Cocco sul Messaggero.
Povero Falcone
A 25 anni, Massimo Martinelli e Malcom Pagani (era così bravo intervistando gente tipo Verdone…) parlano con il presidente del Senato Grasso che dice: «Messina Denaro è vivo e fa affari all’estero». Oddio: e la legge elettorale? I vitalizi dei senatori?
L’equilibrio tra poteri?
Premio Guido Carli
Lucia Scajola su Panorama firma il pezzo di colore che racconta l’evento, partecipato tra gli altri da Confalonieri, Letta, Dompè…
Forte, forte, forte
Bella la recensione dell’autobiografia di Francesco Forte firmata sul Giornale da Nicola Porro. Il volume è pubblica da Rubbettino.
Un anno fa scompariva Marco Pannella
Il ricordo di Angiolo Bandinelli sul Dubbio: «non era solo l’uomo del divorzio».
Tv
Sul Messaggero, Piras fa il quadro di alcuni cambiamenti: a RaiUno più informazione, meno gossip e trash. Fazio pronto per La7.