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7su7/La rassegna d’autore SPIN (13 giugno 2017)

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Prima pagina

Il dopo amministrative: il M5S si spacca, torna il centrodestra

Amato: «Il populismo non è sconfitto. Sì agli Stati Uniti d’Europa»

Fmi, nel 2017 Pil all’1,3% ma poi rischio frenata

Russia, retate di massa di manifestanti. Arrestato ancora Navalny

Emilio Fede condannato per la bancarotta del manager Mora

 

Politica

Sul Corriere della Sera, Dino Martirano fa un primo bilancio sulle amministrative: “Sono stati Pd e Movimento 5 ​Stelle i più penalizzati dall’astensionismo al primo turno delle elezioni amministrative che hanno visto andare al voto 1.004 Comuni. Nei ballottaggi dei capoluoghi il fronte Fi-Lega è avanti in 13 città contro le 6 del centrosinistra. Invece i pentastellati si devono accontentare di nove ballottaggi minori. Già eletti al primo turno i sindaci di Palermo e Cuneo, andati al centrosinistra, mentre il centrodestra ha conquistato Frosinone”.

Nella sua analisi su Repubblica, Massimo Giannini spiega “le virtù nascoste” del maggioritario: “Grillo boccheggia, Renzi galleggia, Berlusconi festeggia. Il voto nei Comuni è una piccola, ma non trascurabile scossa allo stallo tripolare che paralizza l’Italia. Ma dai risultati emerge una novità. Le Cinque Stelle non brillano più come prima”.

Marcello Sorgi (La Stampa) ne è convinto: “La crisi del Movimento 5 Stelle era già tutta scritta. Tra loro lo sapevano, conoscevano uno per uno i litigiosi candidati locali che fino all’ultimo se ne sono date di santa ragione. La Casaleggio associati non sempre ha scelto bene chi rimettere in pista. E chi ha avuto torto ha fatto campagna contraria, proprio come nei vecchi partiti con le correnti”.

Carmelo Lopapa intervista su Repubblica il professor Giovanni Orsina: «Il centrodestra è vivo perché l’Italia è un Paese di destra e i suoi elettori non se ne sono mai andati. Qualcuno forse è andato con Grillo, pochissimi con Renzi, la cui strategia di sfondamento al centro sostanzialmente è fallita. In un contesto politico così disgregato, Silvio Berlusconi appare paradossalmente un elemento di stabilità».

Anna Maria Greco sul Giornale svela gli umori del leader di Fi, dopo i risultati della amministrative: «Siamo noi i primi del centrodestra. Sono ottimista per i ballottaggi ma credo sia prematuro riparlare di bipolarismo. Ci sono stati troppi astenuti. La sfida è quella di battere la sinistra continuando a privilegiare le ragioni dell’unità, ma soprattutto a parlare di temi concreti, di programmi e di progetti realizzabili. Meno tasse comunali, più sicurezza, meno burocrazia, più trasparenza, più ordine e pulizia, più controlli degli immigrati, attenzione per gli investimenti, attenzione a chi è rimasto indietro. I grillini non sono credibili come forza di governo. ma non dobbiamo sottovalutarli».

Anche il Messaggero dedica un articolo all’inattesa sconfitta del sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini: “Più è aumentata la sua popolarità, più si è offuscata la sua stella sull’isola. E dopo aver portato Lampedusa al centro d’Europa è stata sconfitta”.

Economia

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’economia italiana per il 2017 e indica un Pil a +1,3%, superiore di mezzo punto percentuale alle indicazioni pubblicate ad aprile scorso nel WEO ma migliore anche della previsione del governo. Secondo quanto scrive Davide Colombo sul Sole 24 ore, “il miglioramento è frutto della combinazione tra politica di bilancio moderatamente espansiva, politica monetaria molto accomodante e bassi prezzi delle materie prime”. Tuttavia restano molte incertezze. Per il 2018 e il 2019 le previsioni di crescita non vanno oltre l’1%.

Giornata cruciale sul fronte del salvataggio delle due ex popolari venete. Questa mattina alle 11 si riunisce il consiglio di amministrazione della Popolare di Vicenza e a Milano, quasi in contemporanea, si riunisce il cda di Intesa San Paolo, la principale indiziata per il salvataggio della stessa Vicenza e di Veneto Banca. Ne scrive sul Corsera Stefano Righi.

Sempre sul Sole 24 Ore, Dino Pesole illustra la doppia linea nel governo sulla legge di bilancio: “Padoan e Calenda puntano sulla crescita mentre Renzi e il Pd chiedono un segnale per le famiglie”.

Esteri

Il blogger russo Alekesej Navalny, leader dell’opposizione a Putin, è stato arrestato di nuovo ieri a Mosca. Con lui, fermati centinai di oppositori. Rosalba Castelletti (Repubblica): “I giovani ridono, cantano l’inno nazionale, sventolano il tricolore russo. Sono scesi in strada accogliendo l’invito del blogger d’opposizione Navalny, mostrano cartelli contro la corruzione e gridano: «La Russia senza Putin»”. 

«Il populismo nasce dal fallimento della Terza Via, e non è finito. Ma con Macron possiamo costruire gli Stati Uniti d’Europa. La Consulta non è per il proporzionale, il sistema francese sarebbe costituzionale». A dichiararlo è l’ex premier Giuliano Amato in un’intervista ad Aldo Cazzullo sul Corsera.

Su Avvenire, Daniele Zappalà analizza la vittoria di Macron alle elezioni legislative: “Il presidente stravince, l’opposizione sprofonda, l’astensionismo decolla. In vista dei ballottaggi di domenica prossima delle elezioni legislative, in Francia circolano già petizioni i difesa del pluralismo”.

Giustizia

Enrico Novi sul Dubbio intervista Antonello Racanelli, procuratore aggiunto a Roma e segretario di Magistratura indipendente: «E’ eccessivo prevedere che un magistrato eletto in Parlamento non possa ma più esercitare funzioni giurisdizionali. Ho una posizione diversa rispetto a quanto uscito dal direttivo Anm di domenica scorsa. Credo che possiamo dare un contributo importante nella redazione dei testi legislativi» e aggiunge: «Condivido la tesi di Di Matteo, la politica può essere la prosecuzione ideale dell’impegno in magistratura». L’intervista parte dalconvegno, promosso da Mi, sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, che si terrà giovedì 15 giugno presso la biblioteca della procura generale della Corte d'appello di Roma.

Concorso in bancarotta e una distrazione patrimoniale da un milione e 100 mila euro. Con queste accuse, Emilio Fede è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere dal tribunale di Milano. Per i giudici, il reato sarebbe stato commesso in concorso con il manager dei vip Lele Mora. Ne scrive sul Messaggero Michela Allegri.

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