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Mai più una giustizia che sbaglia

Cancellieri
Scritto da vocealta

CancellieriErrori giudiziari. Il ministro sull’inchiesta del quotidiano Il Tempo: bene sottolineare quei drammi. «Con la riforma processi rapidi, sentenze certe, taglio degli sprechi e carceri vivibili»

di Annamaria Cancellieri *

Gentile direttore,

mi fa piacere farle pubblicamente gli auguri per l’impegno che ha appena assunto alla guida di una testata che fa parte della storia del giornalismo italiano e insieme salutare con affetto i suoi lettori. Auguri che sono particolarmente importanti in un momento in cui la stampa quotidiana, non solo in Italia, attraversa una congiuntura particolarmente delicata. Sono convinta, però, che l’informazione scritta, anche nella società digitale, non possa essere sostituita: è un pilastro della democrazia, della convivenza civile, del dialogo. E la scommessa che fa il suo giornale non può che farmi piacere.

Il fatto poi che lei, per il suo debutto da direttore, abbia scelto come argomento di apertura un’inchiesta sullo stato della giustizia in Italia, mi chiama in causa direttamente.

Ci sarà tempo e modo per affrontare nei dettagli i problemi che il vostro reportage ha messo a nudo. Gli errori, nella vita di un individuo o di una società, sono sempre una sconfitta. Quando sono fatti nell’ambito dell’amministrazione della giustizia, sono un dramma. Ne siamo perfettamente consapevoli. La nostra Costituzione, le nostre leggi e il nostro ordinamento sono unanimemente riconosciuti come ottimi strumenti per l’amministrazione della giustizia, ma anche ottime leggi non sono in grado di evitare l’errore. Quindi bisogna fare sempre meglio. È anche per questo che fin dal nostro arrivo, con il governo Letta, abbiamo messo nel programma robuste riforme nell’ambito della giustizia. Riforme che hanno quattro punti cardinali: una giustizia certa; tempi più celeri per arrivare alle sentenze; un sistema carcerario che, come dice la Costituzione, abbia il fine ultimo di recuperare chi ha sbagliato; la riduzione dei costi e l’eliminazione degli sprechi.

I primi passi che abbiamo fatto vanno proprio in questa direzione. La messa in opera della nuova geografia giudiziaria, riforma iniziata dai miei predecessori; la legge per lo snellimento del processo civile; le norme urgenti per ridurre la pressione carceraria, non sono promesse ma cose già fatte. Le riforme, come si vede proprio in questi giorni con l’avvio della nuova mappa dei tribunali, sono complicate da fare e difficili da gestire. Abbiamo chiesto grandi sacrifici a molti territori e al nostro personale, ma sono sicura che, una volta superate le normali difficoltà di ogni inizio, questa riforma darà ottimi risultati.

Anche in questo, caro direttore, è importante la pubblica opinione e il vostro lavoro: puntare il dito sugli errori, stimolare gli amministratori a fare sempre meglio, dare voce ai cittadini, ma anche dare forza a chi vuole introdurre innovazioni e cambiamenti. Sono certa che “Il Tempo”, sotto la sua direzione, continuerà questa gloriosa tradizione.

* Ministro della Giustizia

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