Giustizia Quotidiana

Balduzzi (Csm): non c’è da avere paura del presepe

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“Ritorna di tanto in tanto, la discussione sull’esposizione di simboli religiosi cristiani in luoghi pubblici (scuole in particolare) e sulla pratica, all’interno di tali luoghi, di tradizioni religiose o di ispirazione religiosa”. Lo scrive Renato Balduzzi, componente del Consiglio Superiore della Magistratura sulla sua rubrica Pane e Giustizia pubblicata oggi dal quotidiano Avvenire. “La resistenza, talvolta espressa in modi e forme per cosi’ dire singolari a tali simboli e a tali tradizioni- dice Balduzzi- viene per lo piu’ ricondotta al principio costituzionale di laicita’ dello Stato. Sul punto, e’ sempre utile ricordare la cosiddetta sentenza Casavola n. 203 del 1989 della Corte costituzionale che affermo’ con chiarezza sia che il principio di laicita’ “implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni, ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della liberta’ di religione”, sia che il valore della cultura religiosa e i princi’pi del cattolicesimo nel patrimonio storico del popolo italiano “concorrono a descrivere l’attitudine laica dello Stato-comunita’, che si pone a servizio di concrete istanze della coscienza civile e religiosa dei cittadini”. “La Corte europea dei diritti dell’uomo chiuse nel 2011 una nota controversia sul medesimo tema constatando l’inidoneita’ del crocifisso appeso al muro a ledere le sensibilita’ delle persone ed escludendo di poterlo considerare un momento di indottrinamento da parte dello Stato. Varrebbe la pena che tutti tenessero presenti, sempre, questi precedenti e queste argomentazioni. Davvero inverosimile- conclude Balduzzi- e’ oggi vedere nel crocifisso o nel Natale una minaccia o un’arma contro chi professa altre religioni o ha determinate convinzioni etico-filosofiche, e non piuttosto il segno umile, povero e disarmato della nostra piu’ profonda umanita’: l’invito a cercare sempre pace e Giustizia, in spirito di dialogo e di mitezza. Ad essere piu’ buoni, cioe’ piu’ umani. Davvero, non c’e’ da avere paura del Natale”.

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