A quasi un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, si apre a Monaco il 17 febbraio l’incontro annuale sulla sicurezza mondiale che si tiene in Germania dal 1963.
Quest’anno il Munich Security Report 2023, rapporto che viene pubblicato annualmente poco prima della Conferenza, si apre con la questione della guerra Russo-Ucraina, in linea dunque con l’intervento in video-call di Zelensky come apertura della Conferenza. La guerra, infatti, ha costituito, secondo il Report, “un attacco contro i principi fondamentali dell’ordine post-Seconda Guerra Mondiale”, improntando dunque il focus della Conferenza proprio su questa tematica.
A tal proposito, mentre lo scorso anno la delegazione russa aveva scelto di non partecipare al meeting internazionale, per poi dichiarare guerra all’Ucraina 4 giorni dopo, quest’anno per la prima volta in vent’anni Mosca non è stata invitata a prendere parte alla Conferenza.
All’intervento di apertura parteciperanno anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Immanuel Macron, mentre saranno presenti anche la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris e il segretario di Stato Antony Blinken, l’alto diplomatico cinese Wang Yi e il capo della NATO Jens Stoltenberg. La Conferenza, dunque, ospiterà circa quaranta capi di stato e politici ed esperti di quasi cento paesi.
Oltre alla questione Russo-Ucraina, il meeting si concentrerà anche sul rapporto Sino-russo e sull’evitare una dipendenza energetica delle democrazie liberali dal petrolio e gas di autocrazie, come si è notato nel caso della Russia.
Sempre in riguardo alla Cina, verrà enfatizzata la tematica dei diritti umani, in particolare dopo la continua dimostrazione di Beijing di preferire valori quali la sovranità e la non ingerenza esterna con l’obiettivo di creare un sistema internazionale sicuro per le autocrazie.