W il Papa

Benedetto XVI alla messa del crisma scuote la Chiesa e il mondo

L’esempio di Giovanni Paolo II, una grande catechesi sugli oli sacri, la sveglia ad un Occidente sempre più lontano a Cristo sono stati i passaggi chiave dell’omelia tenuta oggi dal Santo Padre durante la celebrazione del Giovedì Santo presieduta nella basilica di San Pietro i Vaticano. «Nonostante tutta la vergogna per i nostri errori – ha detto nettamente Ratzinger – non dobbiamo però dimenticare che anche oggi esistono esempi luminosi di fede; che anche oggi vi sono persone che, mediante la loro fede e il loro amore, danno speranza al mondo». Lo ha detto il Papa durante la messa del crisma. «Quando il prossimo primo maggio verrà beatificato Papa Giovanni Paolo II, – ha aggiunto subito dopo il Pontefice – penseremo pieni di gratitudine a lui quale grande testimone di Dio e di Gesù Cristo nel nostro tempo, quale uomo colmato di Spirito Santo. Insieme con lui pensiamo al grande numero di coloro che egli ha beatificato e canonizzato e che ci danno la certezza che la promessa di Dio e il suo incarico anche oggi non cadono nel vuoto». Il Pontefice ha posto tuttavia l’accento sugli ‘oli sacri’ offrendone una straordinaria catechesi e facendo riferimento, con alcune considerazioni finali, sul ruolo dei cristiani nel mondo di fronte a  30 cardinali, 60 vescovi e migliaia tra presbiteri, religiosi e fedeli. «Al centro della liturgia di questa mattina -ha detto il Papa aprendo l’omelia – sta la benedizione degli oli sacri – dell’olio per l’unzione dei catecumeni, di quello per l’unzione degli infermi e del crisma per i grandi Sacramenti che conferiscono lo Spirito Santo: Confermazione, Ordinazione sacerdotale e Ordinazione episcopale. Nei sacramenti – ha proseguito – il Signore ci tocca per mezzo degli elementi della creazione. I Sacramenti sono espressione della corporeità della nostra fede che abbraccia corpo e anima, l’uomo intero». Benedetto XVI ha poi preso in considerazione il primo dei tre oli che viene benedetto: l’olio dei catecumeni. «Quest’olio – ha spiegato – indica come un primo modo di essere toccati da Cristo e dal suo Spirito. Mediante questa prima unzione – ha spiegato ancora il Papa – che avviene ancora prima del battesimo, il nostro sguardo si rivolge quindi alle persone che si mettono in cammino verso Cristo, alle persone che sono alla ricerca della fede, alla ricerca di Dio. L’olio dei catecumeni ci dice: non solo gli uomini cercano Dio. Dio stesso si è messo alla ricerca di noi». Il Papa ha parlato stamane durante la messa crismale del giovedì santo celebrata nella basilica di San Pietro, del «più nobile degli oli ecclesiali, il crisma», «olio dell’unzione sacerdotale e di quella regale, unzioni che si riallacciano alle grandi tradizioni d’unzione dell’Antica Alleanza». Facendo riferimento al battesimo e alla confermazione, ha affermato: «I cristiani sono popolo sacerdotale per il mondo. I cristiani dovrebbero rendere visibile al mondo il Dio vivente, testimoniarlo e condurre a Lui». «Quando parliamo di questo nostro comune incarico -ha aggiunto – in quanto siamo battezzati, ciò non è una ragione per farne un vanto. È una domanda che, insieme, ci dà gioia e ci inquieta: siamo veramente il santuario di Dio nel mondo e per il mondo? Apriamo agli uomini l’accesso a Dio o piuttosto lo nascondiamo?». Si è poi chiesto: «Non siamo forse noi – popolo di Dio – diventati in gran parte un popolo dell’incredulità e della lontananza da Dio? Non è forse vero che l’Occidente, i Paesi centrali del cristianesimo sono stanchi della loro fede e, annoiati della propria storia e cultura, non vogliono più conoscere la fede in Gesù Cristo?». Ha quindi rivolto una invocazione: «Abbiamo motivo di gridare in quest’ora a Dio: non permettere che diventiamo un non-popolo! Fa’ che ti riconosciamo di nuovo! Infatti, ci hai unti con il tuo amore, hai posto il tuo Spirito Santo su di noi. Fa’ che la forza del tuo Spirito diventi nuovamente efficace in noi, affinché con gioia testimoniamo il tuo messaggio!».

Riguardo l'autore

vocealta