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Uomo&Ambiente/ Pierluigi Vinai: «Prudenza, trasparenza, responsabilità. Buon senso? No, dottrina»

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Scritto da vocealta

pgvinaiQuanto accaduto alla nostra terra nelle ultime settimane non può, dopo aver sconvolto sentimenti ed emozioni in ognuno di noi, non far riflettere chi cerca di mettere in sintonia il proprio impegno nella società con la visione cristiana. Iter Agentes è nata proprio per questo ed è un’associazione formata da cattolici e persone di buona volontà che hanno come obiettivo politico finale la costituzione di un tessuto sociale il cui corpo legislativo rispetti e derivi da quello naturale e si opponga ad ogni ideologia che denaturi la sostanza e la struttura della persona e della collettività umana. Crediamo infatti che sia sulla giusta e sana laicità di questi valori che dobbiamo costruire il futuro; ragionevolezza e libertà sono alla base della difesa della vita, dei diritti umani, della convivenza tra le genti, anche di cultura diversa, insomma della legge naturale che regola da sempre la civiltà. Per questo la nostra bussola, la Dottrina Sociale della Chiesa, ci viene in aiuto.

Vogliamo condividere solo alcune suggestioni, cercando di non cadere né nella retorica né nel pietismo. Gli eletti non sono e non possono essere tuttologi. Devono prendere decisioni, talvolta anche dolorose e immediate. Diventa “opportuna allora una valutazione ispirata dal principio di precauzione” e le relative decisioni devono essere “basate su un confronto tra rischi e benefici ipotizzabili per ogni possibile scelta alternativa, ivi compresa la decisione di non intervenire”. Per questo motivo “le circostanze di incertezza e provvisorietà rendono particolarmente importante la trasparenza nel processo decisionale”. L’amministratore pubblico, come del resto l’amministrato, è sottoposto alle sollecitazioni più diverse. Il rapporto tra di loro è regolato dal voto e la prevenzione strutturale non paga, ahinoi, elettoralmente. L’insufficienza delle risorse finanziare è sì un problema, ma il senso civico deve ritornare nelle nostre case e nelle nostre scuole. La consapevolezza dell’importanza del rispetto delle risorse ambientali deve essere coltivato, visto quanto accaduto in passato.

La “cura del giardino” è compito di ognuno di noi, qualsiasi ruolo si ricopra. L’abbandono delle nostre campagne è una delle cause del dissesto idrogeologico in atto. Il fatto che si sia perso il valore del lavoro manuale, della fatica fisica, è un problema culturale che ha colpito gli stili di vita. Fanno riflettere le prese di posizione di alcuni grandi manager, che a cinquant’anni, di punto in bianco, abbandonano aziende, attività e stress e tornano a curarsi di vigneti e di campagne, quando le famiglie invece vanno incontro a importanti sacrifici perché i figli affrontino studi universitari, lontani dalle loro terre d’origine, producendo sempre più disoccupati. La società deve saper consigliare e orientare le famiglie in modo diverso, senza premiare forzatamente gli studi uccidendo la manualità dei figli. I talenti devono essere messi a frutto, qualsiasi essi siano. Gli investimenti in formazione potrebbero, quindi, lenire disastri e prevenirli. Gli stili di vita devono ripristinare un rapporto col territorio e con le esigenze della comunità.

Mai come in questi giorni vengono utili questi semplici, ma inascoltati insegnamenti: “vanno considerati i rapporti tra l’attività umana e i cambiamenti climatici che, data la loro estrema complessità, devono essere opportunamente e costantemente seguiti a livello scientifico, politico e giuridico, nazionale e internazionale”. In estrema sintesi: senso di responsabilità. In assenza del senso di responsabilità degli amministratori di ieri, occorre che questo sia ben presente in quelli di oggi e di domani.

Prudenza, trasparenza e senso di responsabilità sono parole d’ordine anche per chi deve informare. Lo sforzo dei media locali è stato apprezzato da tutti, in alcuni casi si è rilevato indispensabile. “La società, infatti, si aspetta un’informazione completa e obiettiva, che aiuti i cittadini a formarsi una corretta opinione”. Per questo “si deve evitare di cadere nella tentazione di una informazione superficiale, alimentata da facili entusiasmi o da ingiustificati allarmismi”. La disperazione però non può diventare alimento dell’accanimento nei confronti di chi deve decidere.

* presidente di Iter Agentes

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