La strada per una nuova evangelizzazione «parte anche dal Confessionale»: così il Papa si è rivolto ai partecipanti al Corso sul Foro Interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica (5-9 marzo). La nuova evangelizzazione, ha detto il pontefice, «trae linfa vitale dalla santità dei figli della Chiesa». La reale conversione dei cuori, «che è aprirsi all’azione trasformante e rinnovatrice di Dio, è il ‘motore’ di ogni riforma e si traduce in una vera forza evangelizzante». L’annuncio del Vangelo «parte dal misterioso incontro tra l’inesauribile domanda dell’uomo e la Misericordia di Dio, unica risposta adeguata al bisogno umano di infinito». Se il sacramento della Riconciliazione sarà questo, «se in essa i fedeli faranno reale esperienza di quella Misericordia» allora «diverranno testimoni credibili di quella santità, che è il fine della nuova evangelizzazione». Benedetto XVI ha invitato i sacerdoti ad «annunciare con vigore la possibilità dell’incontro tra l’uomo d’oggi e Gesù Cristo, in cui Dio si è fatto così vicino da poterlo vedere e ascoltare» e ha rinnovato l’appello a «far conoscere all’uomo del nostro tempo il volto di Cristo ‘come mysterium pietatis, colui nel quale Dio ci mostra il suo cuore compassionevole e ci riconcilia pienamente a sé». Il Papa ha esortato i sacerdoti a «essere strumenti di un sempre rinnovato incontro degli uomini con Dio» e «collaboratori e protagonisti di tanti possibili ‘nuovi inizi’», avendo presente che «l’autentico significato di ogni novità non consiste tanto nell’abbandono o nella rimozione del passato, quanto nell’accogliere Cristo e nell’aprirsi alla sua Presenza, sempre capace di illuminare tutte le zone d’ombra e di schiudere continuamente un nuovo orizzonte». Infine un augurio: «La novità di Cristo sia sempre il centro e la ragione della vostra esistenza sacerdotale, perché chi vi incontra possa proclamare come Andrea e Giovanni: ‘Abbiamo incontrato il Messia’».
Benedetto XVI: «La nuova evangelizzazione parte dal Confessionale»
