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“La scienza vincerà”: Hawking e le prove per i non credenti

Se Darwin aveva negato l’esistenza di Dio da un punto di vista biologico, ora arriva anche la conferma di Stephen Hawking, l’astrofisico più famoso del mondo, dal punto di vista della fisica. Secondo l’erede di Newton (ha ereditato la sua cattedra a Cambridge) “l’universo può essersi creato da sé, può essersi creato dal niente” e dunque “non è stato Dio a crearlo”. Questa la tesi sostenuta nel suo nuovo libro “The grand design”, che ha ovviamente rilanciato la sfida della scienza alla religione.
Hawking, con le risposte offerte nella sua nuova opera, ha potuto finalmente fugare i dubbi di interpretazione su un capitolo di un suo precedente lavoro, dichiarando che non ha mai creduto che religione e scienza fossero conciliabili anzi: “la scienza vincerà perché funziona”. Non ci sono motivi per delegittimare i lunghi studi di questo grande scienziato, ma sorge spontaneo domandarsi perché se coloro che hanno fede hanno continuato a credere nonostante Darwin, dovrebbero smettere di farlo proprio ora? Il fatto che il Big Bang fu “una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica” non esclude che, come ricorda il Nuovo Testamento ai credenti, “Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in Lui sussistono” (Col 1,16-17). Insomma, ci sarà ancora chi crede che Qualcuno sovraintenda anche alle leggi della fisica.

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