Politica

Una rivoluzione rosa salverà l’Islam

Le donne «sono un ottimo indice dei cambiamenti in atto in una società; le peggiori angherie le subiscono loro e le migliori innovazioni vengono sempre da loro».  Come dare torto a Randa Ghazy, autrice di “Sognando la Palestina”, nata a Saronno da genitori egiziani, che nella sua prefazione al libro di Martino Pillitteri “Quando le musulmane preferiscono gli infedeli”, sostiene che la predominanza di personaggi femminili in questo romanzo non sia casuale? La giovane scrittrice è convinta che i primi fermenti di una rivoluzione culturale nei Paesi arabi verranno proprio dal mondo femminile. Un mondo che l’autore riesce a descrivere nel profondo, partendo dalla sua storia personale: l’incontro con una egiziana musulmana gli cambierà la vita. Una formula risultata vincente perché ha permesso di raccontare un mondo, che lui stesso ammette di aver conosciuto solo dopo essersi innamorato di Noor,  senza analizzarlo dall’esterno come può fare un saggio, ma mettendo al centro l’esperienza umana che inevitabilmente incuriosisce e crea dialogo. Un approccio che aiuta ad affrontare le numerose contraddizioni di una cultura incentrata sui principi della religione musulmana, che nel romanzo sono personificate dalle figure femminili. In sostanza, Pillitteri riesce ad avvicinare alla società araba attraverso la conoscenza delle donne musulmane.
La donna di cui l’autore si innamora vive come lui nel centro del mondo – a New York – e veste, mangia e si diverte all’occidentale ma sin dal primo incontro non perde l’occasione di parlargli della sua terra, della sua religione e del suo Dio. Noor ha un appartamento a Manhattan, ma l’arredamento ricrea un’atmosfera prettamente Cairota: in salotto è ben esposto il suo Corano, la sua lanternina del Ramadan e il suo messaggio di segreteria esordisce con Salam aleikum (“Pace a noi”). Nel rapporto con il suo “infedele” non si limiterà a chiamarlo habibi (“Amore”), a chiedergli la conversione e ad obbligarlo ad un matrimonio lampo (filo rosso di tutto il romanzo, dal momento che tutta la vita delle musulmane ruota attorno al matrimonio: è l’atto che conferisce senso alla loro esistenza), ma arriverà, interrogata, a lasciargli intendere di amare Dio anche più di lui.
Giunti alla fine, non è chiaro se le musulmane vogliano davvero liberarsi dal tradizionalismo che le inchioda ad un esistenza limitata, oppure siano le prime a non riuscire a concepire la loro vita senza il giorno del matrimonio ma, forse, l’impossibilità di una comprensione totale fa parte del fascino della diversità. Questa sera alle 17, presso il Grand Hotel Saint Regis a Roma, Martino Pillitteri avrà modo di spiegarlo a coloro che interverranno alla presentazione del suo libro (dalla rubrica “Donne, Avanti!” del 19 gennaio 2011).

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