Si è conclusa ieri la più lunga crisi di governo della storia repubblicana. Una giornata che ha tenuto col fiato sospeso cittadini e cronisti, iniziata con l’annullamento di tutti gli eventi elettorali per far posto alla trattativa finale. A metà giornata, infatti, Matteo Salvini e Giorgia Meloni cancellano la loro presenza dai vari comizi organizzati in vista delle amministrative e si riuniscono a Roma. I segnali provenienti dal Movimento 5 Stelle sono inequivocabili: pronti a fare un passo indietro su Paolo Savona e anche sul premier se necessario, pur di far partire un governo politico e scongiurare le ipotesi di governo tecnico e voto anticipato.
Nonostante l’incontro con Meloni non sembra andare a buon fine, a Roma si attende l’arrivo di Giuseppe Conte, già presidente del Consiglio incaricato. Non appena il professore arriva nella Capitale, incontra Luigi Di Maio e Matteo Salvini presso la Camera dei Deputati: alcuni scatti rubati mostrano i tre discutere in solitaria sulle terrazze di Montecitorio. E mentre la voce che un accordo sia stato raggiunto si fa sempre più insistente, il segretario della Lega lascia Roma per proseguire con gli impegni elettorali, mentre il capo politico del M5s esce da palazzo Montecitorio senza rilasciare dichiarazioni. Poi un comunicato congiunto dei due: «Ci sono tutte le condizioni per un governo politico». Una strizzata d’occhio al Quirinale, che durante tutta la giornata è rimasto pronto ad ogni evenienza. Da questo momento parte il tour de forces: il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, viene convocato al Colle, dove si reca per rimettere il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica. Dopo il colloquio con Sergio Mattarella, il direttore dell’Osservatorio Conti Pubblici parla ai giornalisti riuniti nella sala stampa, cui strappa un insolito applauso. Giovanni Grasso, il direttore dell’ufficio stampa del Quirinale, rompe ancora una volta le formalità e annuncia oralmente ai giornalisti la convocazione del prof. Giuseppe Conte per le 21:00. Mancano pochi minuti alle 22:00 quando prima il Segretario Generale Ugo Zampetti e poi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciano la nascita del governo. Ecco tutti i membri dell’esecutivo che giurerà oggi alle ore 16:00 presso il Salone delle Feste al Quirinale:
Giuseppe Conte – il nuovo Presidente del Consiglio è nato a Volturara Appula, piccolo paesino del foggiano, l’8 agosto del 1964. Cresciuto a San Giovanni Rotondo, si è diplomato al liceo classico e ha proseguito gli studi in giurisprudenza presso la Sapienza di Roma. Il suo curriculum è tanto chiacchierato quanto ricco: borsista presso il Cnr, ha studiato anche a Yale e alla Sorbona. Professore universitario di diritto privato, insegna presso l’ateneo di Firenze, dopo aver lavorato per la Luiss di Roma, l’università di Sassari e quella di Roma Tre.
Luigi Di Maio – il capo politico del M5s – che in questi anni abbiamo imparato a conoscere – sarà innanzitutto vicepresidente del Consiglio, quindi assumerà le deleghe del Lavoro, dello Sviluppo Economico e delle Politiche Sociali. Nato ad Avellino nell’86, è cresciuto a Pomigliano D’Arco. Diplomatosi al liceo classico, prosegue gli studi prima presso la facoltà di ingegneria, poi presso quella di giurisprudenza, tuttavia abbandona gli studi senza laurearsi. Giornalista pubblicista e webmaster, inizia la sua carriera politica con il Movimento nel 2007, quando fonda il meetup di Pomigliano d’Arco. Dopo essere diventato deputato nel 2013, è stato eletto vicepresidente della Camera. Candidato alla presidenza del Consiglio per il M5S, viene rieletto deputato nel collegio di Acerra.
Matteo Salvini – il segretario federale che ha cambiato il volto della Lega, portandola dalla crisi più profonda della sua storia al risultato migliore di sempre, sarà anche lui vicepremier e assumerà inoltre la guida del ministero degli Interni. Milanese doc, classe 1973, dal ’93 al 2012 è consigliere comunale nella città della Madonnina. Diventa segretario federale nel dicembre 2013. Maturità classica anche per Salvini, iscrittosi prima alla facoltà di Scienze Politiche poi a quella di Scienze Storiche, le abbandona entrambe. Fondatore dei comunisti padani, ha fatto sue in età matura tutte le idee della destra sociale europea, quelle del lepenismo francese e dell’euroscetticismo. Eletto eurodeputato nel 2014, si dimette in corrispondenza della sua elezione a senatore nelle ultime politiche.
Giancarlo Giorgetti – il braccio destro di Salvini, stratega della Lega e plenipotenziario nelle trattative durante l’assenza del segretario federale dalla Capitale, è stato capogruppo alla Camera dal 2013 al 2014 e dalle politiche di quest’anno fino ad oggi. Ha presieduto inoltre la V Commissione Bilancio della Camera dei Deputati nella XVI legislatura. Laureato in economia alla Bocconi di Milano, è commercialista professionista e revisore contabile. Sarà l’uomo della Lega che presidierà palazzo Chigi in veste di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Riccardo Fraccaro – nato a Montebelluna, in provincia di Treviso, nel 1981, è laureato presso la facoltà di giurisprudenza dell’università di Trento in diritto internazionale dell’ambiente. Approda alla politica nel 2010, quando fonda il meetup di Trento. Eletto deputato nel 2013, diviene Segretario della Camera e dopo la rielezione di quest’anno viene scelto come Questore. Già indicato da Luigi Di Maio come ministro dei Rapporti con il Parlamento, riceverà questa delega insieme a quella per la Democrazia Diretta.
Giulia Bongiorno – nata a Palermo nel 1966, vive a Roma. Laureatasi in giurisprudenza presso l’ateneo del capoluogo siciliano, si occupa di reati economici e contro la pubblica amministrazione. È diventata celebre per aver patrocinato gli interessi di diversi personaggi noti, da Giulio Andreotti a Raffaele Sollecito, da Ezio Greggio a Tiziano Ferro. Già deputata nella XVI legislatura per Alleanza Nazionale, è stata eletta quest’anno al Senato per la Lega. In prima linea per battaglie sul reato di stalking, le violenze sessuali e l’ampliamento della legittima difesa, riceverà la delega alla Pubblica Amministrazione.
Erika Stefani – nata in provincia di Vicenza nel 1971, milita nella Lega dagli inizi del 2000. Eletta senatrice nel 2013, viene scelta come componente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Rieletta senatrice quest’anno, guiderà il ministero degli Affari Regionali e delle Autonomie.
Barbara Lezzi – leccese, classe 1972. Diplomatasi presso un istituto tecnico per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere, lavora come impiegata in un’azienda fino alla sua elezione a senatrice nel 2013, riconfermata poi nel 2018. È stata vicepresidente commissione permanente Bilancio e Programmazione economica e membro commissione permanente per le Politiche europee. È tristemente nota alle cronache politiche del Paese quando nell’estate del 2017 attribuì al caldo e all’energia elettrica spesa dai condizionatori l’aumento del Pil registrato in quei mesi.
Lorenzo Fontana – nato a Verona nel 1980 e laureato in Scienze Politiche all’università di Padova, è vicesegretario federale della Lega. Diventa europarlamentare nel 2009 e viene riconfermato nel 2014. Quest’anno è stato eletto deputato per la Lega, poi scelto come Vicepresidente della Camera. Per lui un ministero inedito voluto fortemente dallo stesso Matteo Salvini, quello per la Famiglia e le Disabilità. Non ha ricevuto una buona accoglienza dall’opinione pubblica per via di alcune idee poco progressiste, come la contrarietà alle unioni omosessuali, all’aborto, all’autodeterminazione delle donne e all’eutanasia, oltre che una ferma politica contro l’invasione dei migranti.
Paolo Savona – nato a Cagliari nel 1936, illustrissimo accademico ed esperto in economia, si laurea con laude nel 1961. Già ministro dell’Industria nel governo Ciampi, la sua nomina al dicastero dell’Economia è stata il casus belli che ha fatto scoppiare lo scontro istituzionale fra i partiti e il Colle. Savona ha infatti teorizzato un piano shock secondo il quale l’Italia dovrebbe uscire dall’euro all’insaputa di tutti, per evitare la fuga di capitali all’estero. Preoccupato da ciò, Mattarella non aveva accettato che andasse al Mef, provocando il fallimento della trattativa. A riaprire la possibilità di un governo gialloverde è stata proprio l’ipotesi di farlo “traslocare” verso il ministro degli Affari Europei, incarico che ricoprirà nel governo Conte.
Enzo Moavero Milanesi – nato a Roma nel ’54 è originario della provincia di Lodi. Laureatosi in giurisprudenza alla Sapienza, è specializzato in diritto comunitario, materia che ha insegnato presso la Bocconi di Milano e la Luiss di Roma. Si occupò di risanamento degli enti pubblici per il primo governo Amato, fu poi sottosegretario agli Affari Europei nel governo Ciampi. Scelto da Mario Monti come capo di gabinetto durante la sua esperienza da commissario europeo, fu richiamato dal senatore a vita per occupare la carica di ministro per gli Affari europei. Riconfermato nel governo Letta, oggi assumerà la guida della Farnesina.
Alfonso Bonafede – Nato nel 1976 nella provincia di Trapani, vive e lavora a Firenze da quando vi ha studiato legge. Laureatosi, rimane presso l’ateneo come cultore della materia di diritto privato. Nel 2006 diviene avvocato civilista. Militante nei meetup dal 2006, viene eletto nel 2013 alla Camera e riconfermato nel 2018. Esperto di giustizia del movimento, si è occupato di sostenere i comuni guidati dai 5s. Oggi giurerà come ministro Guardasigilli.
Elisabetta Trenta – nata a Velletri nel 1967, si laurea alla Sapienza in scienze politiche con indirizzo economico. Già consigliere politico della Farnesina per l’Iraq, si è occupata di sicurezza internazionale lavorando in Libano. Insegna presso l’università Link Campus di Roma. È stata scelta per guidare il ministero della Difesa in quota 5 stelle.
Giovanni Tria – l’uomo che ha pacificato la guerra istituzionale sul ministero dell’Economia è nato a Roma nel 1948. Laureato in giurisprudenza, insegna Economia Politica e storia del pensiero economico fra le università di Perugia, Roma Sapienza e Roma Tor Vergata. Già membro del cda dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ha presieduto la Scuola nazionale dell’Amministrazione della presidenza del Consiglio. Guiderà dunque il ministero dell’Economia e delle Finanze.
Gianmarco Centinaio – pavese, classe 1971, laureato in scienze politiche, ha già ricoperto diverse cariche comunali nell’amministrazione di centrodestra a Pavia. Senatore dal 2013, dal 2014 è capogruppo della Lega alla Camera alta. Riconfermato in entrambi i ruoli dopo le politiche del 2018, sarà ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Sergio Costa – nato a Napoli nel 1959, laureatosi in Scienze Agrarie, si è occupato di diritto ambientale per il corpo forestale dello Stato. Già scelto da Di Maio per il suo impegno professionale contro le ecomafie per l’incarico di Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, riceverà proprio questo incarico nel governo Conte.
Danilo Toninelli – nato nel cremonese nel 1974 e ivi residente, dopo la maturità scientifica si è laureato in giurisprudenza nel 1999. Dopo aver ottenuto 9 preferenze come consigliere comunale a Crema, viene eletto alla Camera dei Deputati per il M5S nel 2013 e riconfermato nel 2018, assumendo in questa legislatura il ruolo di capogruppo. Autore della proposta di legge elettorale avanzata dal movimento nella scorsa legislatura, oggi giurerà come ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.
Marco Bussetti – nato a Gallarate nel ‘62, è laureato in Scienze e Tecniche delle attività motorie presso la Cattolica di Milano. Insegna educazione fisica alle scuole medie e ricopre diversi incarichi legati al mondo dello sport. Da oggi sarà ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca.
Alberto Bonisoli – originario del mantovano, classe 1961, è direttore della Nuova accademia di belle arti di Milano e presidente dell’Associazione Scuole di Moda Italiane. Ha insegnato innovation management alla Bocconi e oggi prenderà il posto di Franceschini come ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo.
Giulia Grillo – catanese, nata nel 1975, è laureata in medicina e chirurgia e ha svolto la professione di medico legale. Milita nel Movimento 5 Stelle da quando si candidò alle regionali siciliane del 2008. Non fu eletta allora ma fu eletta nel 2013 alla Camera dei Deputati e riconfermata alle politiche del 2018. Capogruppo a Montecitorio, da oggi è ministro della Salute. Nonostante la sua formazione scientifica e medica, si è sempre detta contraria all’obbligatorietà dei vaccini.