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Alta Velocità sì o no, si inasprisce il dibattito

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«Sono davvero sbalordito da questa minaccia di crisi di governo che viene da Salvini». Lo ho detto Luigi di Maio parlando con i cronisti fuori Montecitorio. «Il movimento cinque stelle è compatto. Questo è un momento in cui ci sono milioni di italiani che aspettano di essere risarciti perche' truffato dalle banche, ed altri attendono il reddito di cittadinanza. E Salvini minaccia una crisi di governo? Mi pare un atteggiamento irresponsabile», ha concluso Di Maio.
«Far saltare il governo per la questione della Tav? No: sono contento di quello che il governo ha fatto in questi nove mesi». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a Rtl 102.5. «Il governo – ha detto ancora – andrà avanti: c'è la riforma della scuola, della giustizia, l'autonomia, l'abbassamento delle tasse per i dipendenti, delle accise».
Oggi il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha ribadito ai microfoni di Rtl 102.5 che aspettare le elezioni europee per prendere decisioni definitive sulla Tav «non è che cambi molto, perché il tunnel è lì l'8 marzo e sarà lì anche l'8 giugno. Se qualcuno vuole dire no, non si fa, ce lo dica, punto. Io non sono e non sarò mai d'accordo, siccome la Lega è una delle due componenti di governo, scelgano gli ascoltatori".
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, lo dice «dal primo momento» e lo ha ribadito stamani intervenendo alla trasmissione Radio anch'io: «Ritengo che la Tav sia un'opera fondamentale per lo sviluppo della mia regione, del mio territorio: una delle opere pubbliche che possono portare a uno sviluppo importante». Fontana, che partecipa alla trasmissione di Rai Radio 1 con Louis Besson, presidente della commissione intergovernativa italo-francese della Torino-Lione e Livio Pepino, presidente Controsservatorio Valsusa, già membro del Csm, ha aggiunto: «Credo non ci si debba fermare».
Durante la trasmissione è intervenuto anche Louis Besson che ha affermato: «Non credo che questi studi siano attendibili al 100%". Per quest'analisi è considerato un «costo il minor traffico sulla rotta. E' un controsenso. Noi siamo firmatari di un impegno nei confronti della rotta ferroviaria, quindi è un beneficio e non un costo. Questo è un grande vizio».
Il professor Marco Ponti, coordinatore della commissione che ha curato l'analisi costi-benefici per la Torino-Lione, intervenendo alla trasmissione Mattino Cinque su Canale 5 e difendendo  il suo lavoro ha dichiarato: «Ho fatto analisi per Ocse, Commissione europea, banca mondiale, credo di non essere uno schiavo di Toninelli». «Abbiamo ottenuto un grande risultato –ha continuato – per la prima volta si parla di numeri, cosi' finalmente l'Italia diventa un Paese civile perché si discute, e si critica, di numeri».

 

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