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I leader delle due coree varcano il 38° parallelo e promettono una pace duratura nella penisola

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Panmunjom (zona demilitarizzata tra le due coree). Ore 9.30, le 2.30 ore italiane. I leader delle due coree, Kim Jong-un per il Nord e Moon Jae-in del Sud si incontrano lungo la linea di demarcazione che divide i due stati. Abito scuro e sorriso smagliante per entrambi che, in un fuori programma, hanno varcato la soglia che divide i due stati. È un evento storico perché per la prima volta un leader nordcoreano varca il confine che divide la penisola entrando ufficialmente nella Corea del Sud.

I due leader si concedono ai fotografi mano nella mano durante il loro breve, ma significativo fuori programma. Gli occhi del mondo, oggi, sono tutti su di loro e sul possibile “nuovo inizio” di una collaborazione tra i due stati, simboleggiato dai fiori donati dai bambini sudcoreani a Kim. Il tema del summit che si è tenuto nella Peace House di Panmunjom, nella zona demilitarizzata che divide le coree dal 1953, resta la denuclearizzazione, chiesta da tempo la comunità internazionale (Stati Uniti in testa), della Corea del Nord.

Parole confortanti che arrivano da Kim Jong-un che, prima di firmare il libro dei visitatori della “casa della pace”, ha scritto "ora comincia una nuova storia". Successivamente, sedendosi al tavolo delle trattative ha dichiarato: «Dobbiamo essere all'altezza delle aspettative. Non voglio si ripeta un passato in cui non siamo stati in grado di mettere in pratica gli accordi».

Successivamente i due leader sono stati catturati dai fotografi durante una passeggiata per il villaggio e, infine, hanno piantato un pino nella parte sud di Panmunjom utilizzando la terra proveniente dai monti Halla e Paektu, i punti opposti della penisola coreana. Sul pino è stata versata acqua proveniente dai fiumi che attraversano le capitali dei due stati Han (che attraversa Seul) e Taedong (che scorre a Pyongyang). Per concludere la cerimonia i due leader hanno svelato una pietra sulla quale è stato inciso il loro nome e la scritta "qui piantiamo pace e prosperità".

Dopo una mattinata ricca di cerimonie e simboli arriva il pomeriggio dei risultati politici e diplomatici. I due leader rilasciano una dichiarazione congiunta che fa tirare un sospiro di sollievo al mondo: «Sud e Nord Corea hanno confermato l'obiettivo comune di realizzare, attraverso una completa denuclearizzazione, una penisola di Corea libera dal nucleare››. La dichiarazione congiunta si conclude con la frase ‹‹non ci sarà più una guerra fra le due coree». Le due Coree firmeranno entro la fine del 2018 un trattato di pace che metterà (formalmente) la parola fine sulla Guerra di Corea iniziata 68 anni fa.

Il summit si chiude con un caloroso abbraccio e l’annuncio della visita di Moon Jae-in a Pyongyang il prossimo autunno, a più di dieci anni dell’ultima visita di un capo di stato del Sud, Rho Moohyun, nella capitale del Nord.

È stato sciolto anche l’ultimo dubbio che riguardava la presenza delle due first lady. Ri Sol Ju, moglie di Kim, e Kim Jung-sook, moglie di Moon, hanno attraversato il confine insieme per partecipare al rinfresco organizzato alla Peace House. La presenza delle rispettive consorti, unita a quella di artisti e personalità di spicco dei due stati ha sancito la volontà dei due leader di costruire rapporti cordiali, pacifici e duraturi nel tempo. Qualche mese fa nessuno l’avrebbe mai detto.

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