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7su7/ La rassegna d’autore SPIN (1 settembre 2017)

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Prima pagina

 

Occupati ai livelli pre-crisi, ma più giovani senza lavoro

 

Immigrati, Minniti divide il Pd: «Così inseguiamo la destra»

 

Il Tar del Lazio ferma Milano: no al numero chiuso alla Statale

 

 

Politica

C’è una fronda contro Marco Minniti che prende forza nel cuore del governo e del Pd, e ruota attorno a una frase del ministro sull’emergenza migranti («Ho avuto paura – ha detto – che davanti all’ondata migratoria ci fosse un rischio per la tenuta democratica del Paese»). Parole che agitano il governo e i democratici. Delrio è con Orlando contro le dichiarazioni sulla democrazia a rischio. L’ex premier Renzi chiama tutti: abbassare i toni, siamo una squadra. Su Repubblica il retroscena di Tommaso Ciriaco.

 

E secondo Marco Antonellis, sulla Verità, nel Pd volano coltelli anche attorno alla riforma della legge elettorale. Il 16 settembre sarà presentata la proposta Orlando-Pisapia-Calenda per il varo di una legge che neutralizzi Renzi e che non dispiaccia a Silvio Berlusconi.

 

Sul Corriere della Sera interessante retroscena di Giuseppe Alberto Falci sulle manovre di Berlusconi per il ritorno in grande stile. L’ex premier si starebbe concentrando sul rilancio economico del Paese, in particolare affidandosi alle ricette proposte da un centro studi da lui allestito tempo fa guidato da Francesco Ferri, ex vicepresidente dei giovani di Confindustria, e composto da 11 saggi. Il modello piace all’ex premier, che vorrebbe replicarlo su scala regionale e provinciale.

 

Sul Giornale, Chiara Giannini intervista l’ex premier Enrico Letta: «Chiudo con la politica. I partiti tradizionali sono crollati, si sono suicidati. Sono visti dai cittadini come tutto ciò che è privilegio, conservazione e classe dirigente che non ascolta i problemi. Ora bisogna interrogarsi su come fare politica».

 

 

Economia

Secondo l’Istat il numero di occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità, soglia oltrepassata solo nel 2008, prima dell'inizio della lunga crisi, raggiungendo un tasso di occupazione del 58% (+0,1%). Ma il crollo degli inattivi spinge il tasso di disoccupazione all’11,3% (+0,2%) e quello giovanile al 35,5% (+0,3%). Ne parla Claudio Tucci sul Sole 24 Ore, riportando anche le reazioni della politica.

 

Sul Messaggero l’analisi di Oscar Giannino, che sottolinea come l’aumento dell’occupazione abbia riguardato in larga parte i lavoratori ultracinquantenni. Il maxi successo degli anziani sarebbe l’effetto della legge Fornero, che ha innalzato i requisiti anagrafici della pensione: “I giovani raccolgono le briciole della ripresa italiana”.

 

A tre mesi e mezzo dall’insediamento all’Eliseo, la presidenza Macron entra nel vivo. Il premier Edouard Philippe ieri ha presentato i cinque decreti che riformano il codice del lavoro, la prima e forse la più importante delle rivoluzioni promesse, quella che punta a fermare la disoccupazione di massa. Priorità alle piccole e medie imprese, dove sarà posta la parola fine al monopolio dei sindacati: nelle aziende fino a 20 dipendenti i vertici potranno negoziare con i lavoratori anche senza delegati sindacali, nelle aziende tre 20 e 50 dipendenti le trattative potranno essere condotte da un dipendente eletto dagli altri, anche non appartenente ad alcun sindacato. Insoddisfatti i sindacati, in particolare il Cgt, che mantiene lo sciopero indetto per il 12 settembre.

 

Sul Fatto Quotidiano, Stefano Feltri scrive che la conferma di Ignazio Visco alla guida della Banca d’Italia non è più scontata, e questo a causa di un’inchiesta – ancora senza indagati – aperta dalla procura di Roma sulla vigilanza di Banca d’Italia, di cui parlano sulle stesse pagine Meletti e Pacelli. La vigilanza bloccò la vendita di banca Bim (controllata da Veneto Banca) a 562 milioni di euro, ora sarà ceduta per 100-150 milioni.

 

 

Giustizia

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso contro l’introduzione del numero chiuso nella facoltà di studi umanistici dell’Università Statale di Milano. Secondo il Tar del Lazio, l’assenza di un numero sufficiente di docenti non rientra tra le cause previste dalla legge n. 264 del 1999 per introdurre il numero chiuso e le facoltà umanistiche non sono tra quelle elencate nella stessa legge che possono avere gli accessi regolamentati. Ne parla, fra gli altri, Federica Cavadini sul Corsera.

 

Imbarazzo in Magistratura Democratica attorno alla vicenda dello sgombero degli immigrati in piazza dell’Indipendenza a Roma. Con una presa di posizione fortemente ideologizzata, il gruppo ha invitato i colleghi a un «necessario cambio di rotta» per «far prevalere i diritti sociali e umani su quelli di proprietà». Ma a richiedere lo sgombero, come riporta efficacemente Anna Maria Greco sul Giornale, è stato nel 2015 Eugenio Albamonte, pm romano, presidente dell’Anm ed esponente di spicco di Md. Intanto Magistratura Indipendente, con il suo segretario generale Antonello Racanelli, ribadisce l’esigenza di apoliticità delle toghe: «L’occupazione abusiva è un reato e come tale va punita. Sembra che Md torni alle origini, con interventi molto politicizzati, ma non credo che i magistrati debbano rispondere al suo invito perché le leggi vanno rispettate e i provvedimenti giudiziari eseguiti».

 

 

Esteri

Il Dipartimento di Stato americano ha ordinato la chiusura di tre sedi diplomatiche russe. La più importante è il consolato della Russia a San Francisco, le altre due sono delle sedi distaccate dell’ambasciata a Washington e del consolato generale di New York. Si tratta dell’ultima risposta americana alla decisione di Vladimir Putin di cacciare di 755 diplomatici americani o dipendenti russi delle rappresentanze Usa in Russia. La notizia viene riportata su Repubblica da Federico Rampini, che molto banalmente parla di “Guerra fredda”, ma con uno spunto interessante sottolinea come la città di San Francisco non sia stata scelta a caso: la California settentrionale ha una storia di penetrazione russa fin dai tempi degli Zar e oggi attira una fuga di cervelli dalle grandi università russe.

 

Su Italia Oggi interessante intervista di Paolo Vites a Vincenzo Camporini, vicepresidente dell’Istituto affari internazionali ed ex capo di stato maggiore, sulla crisi nord-coreana: «Kim Jong-un è usato da Pechino. Per la Cina è una pedina di riserva per tenere a bada gli Usa su altri obiettivi. Per il momento, poi, la base Usa di Guam non è colpibile».

 


Papa Francesco

«La psicanalisi mi ha aiutato». Bergoglio all’età di 42 anni, per sei mesi ogni settimana, ha incontrato un’analista ebrea. E’ il Pontefice a rivelarlo in un libro di prossima pubblicazione, in cui parla anche di matrimoni gay («da sempre nell’umanità il matrimonio è fra un uomo e una donna», ma quelle tra omosessuali accetta di chiamarle «unioni civili»), laicità e immigrazione. Puntuali Martinelli e Tornielli sulla Stampa.

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