Archivio di Eventualmente

Tensioni sul Mar Nero

Era l’8 agosto dello scorso anno quando la Russia dichiarò guerra alla Georgia in appoggio alle regioni separatiste di Ossezia del Sud e Abcasia. A poco più di un anno la tensione sul Mar Nero ricomincia a salire.
Andiamo con ordine. Lo scorso mese Tbilisi accusò Mosca di aver dislocato l’esercito lungo il confine tra Georgia e Ossezia del sud e di aver occupato parte del territorio georgiano. Mosca in quell’occasione aveva minacciato in un comunicato di voler ricorrere nuovamente alla forza, qualora non fossero cessati i lanci di mortaio e granate contro Tskhinvali, attribuendo così alla Georgia provocazioni nel piccolo territorio separatista.
A distanza di poche settimane, è l’Abcasia il territorio cui doversi guardare. Le autorità della regione hanno minacciato nei giorni scorsi di voler affondare le imbarcazioni georgiane che entrino nelle proprie acque territoriali. Ciò avviene in risposta all’ordine che la Georgia ha diramato già lo scorso anno, ed ha reso più stringente da circa un mese, obbligando a passare per la propria dogana ogni imbarcazione diretta in Abcasia. Mese nel quale si è già verificato il sequestro di quattro navi, il capitano di una delle quali di nazionalità turca, è stato condannato a 24 anni di carcere.
<>, questa la dichiarazione rilasciata all’agenzia russa Interfax da Serguei Bagapsh, presidente della regione separatista.
Il ministero degli interni georgiano non crede che si possa trattare di una decisione autonoma, ritenendo invece che l’ordine sia stato dettato direttamente dal Cremlino, ragion per cui viene considerata ancora più doverosa la richiesta della registrazione di ogni nave diretta in Abcasia alla dogana della Georgia. Il vicepresidente del Parlamento di Tbilisi, Davitaya, ha accusato senza mezzi termini la Russia di voler controllare le acque territoriali dello stato del Caucaso.
Il problema di fondo è che secondo Tbilisi le acque davanti alla regione dell’Abcasia appartengono ancora alla Georgia, mentre per Mosca e per Sujumi (la capitale della regione separatista) sono di pertinenza del nuovo Stato. Tanto più che il Cremlino ha riconosciuto sia questa regione che l’Ossezia del Sud come stati indipendenti sin dalla guerra dell’agosto 2008. A margine di ciò la Russia ha annunciato che la sua guardia costiera pattuglierà le acque di fronte all’Abcasia per evitare che le imbarcazioni che si dirigano verso questa regione vengano sequestrate della Georgia.
Dopo i dissapori dello scorso mese un’altra miccia viene accesa in una regione storicamente problematica.

Riguardo l'autore

vocealta