Servirà una doppia autorizzazione del gip, su richiesta del pubblico ministero. La prima per sequestrare smartphone, pc e tablet e la seconda per le eventuali comunicazioni in essi contenuti. Tale novità è stata introdotta da un emendamento di Sergio Rastrelli ( Fratelli d’Italia), concordato con il ministero della Giustizia, sul disegno di legge di Zanettin ( Forza Italia) in discussione al Senato e in commissione Giustizia.
Tale intervento è appoggiato fortemente del ministro della Giustizia Carlo Nordio: ” Oggi nel cellulare non ci sono solo conversazioni, ma una vita intera, quindi questa non può essere messa nelle mani di un pubblico ministero che con una firma se ne impossessa e magari dopo non vigila abbastanza sulla divulgazione”.
Dunque il testo stabilisce che durante le indagini preliminari il gip, su richiesta del pubblico ministero, dispone con decreto motivato il sequestro di dispositivi digitali, necessari per proseguire le indagini. Questo sempre in base al rispetto del criterio della proporzionalità.
