Salute

Il 14,6% degli italiani muore di sedentarietà

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Secondo il rapporto Istisan "Movimento, sport e salute: l'importanza delle politiche di promozione dell'attività fisica e le ricadute sulla collettività",​ la sedentarietà è responsabile del 14,6% delle morti in Italia e di una spesa pari a 1,6 miliardi di euro annui per le seguenti patologie: tumore della mammella, del colon-retto, diabete di tipo 2 e coronaropatia.

Una maggiore attività fisica ridurrebbe questo rischio anche se, secondo l'OMS, nel mondo un adulto su quattro non è sufficientemente attivo e l'80% degli adolescenti non raggiunge i livelli raccomandati di attività motoria. Inoltre, sembra che allenarsi regolarmente non sia sufficiente a contrastare il rischio di morte legato alla sedenterietà in quanto occorre considerare anche l'entità del tempo che trascorriamo seduti e la sua continuità. In sintesi: non basta praticare attività fisica se poi si trascorrono diverse ore seduti senza mai alzarsi.

Già nel 2017 Keith Diaz, del Dipartimento di Medicina alla Columbia University di New York, nell'ambito di uno studio pubblicato negli Annals of Internal Medicine, spiegava come «coloro che siedono per più di 13 ore al giorno hanno un rischio di morte doppio (o del 200%) rispetto a quelli che rimangono seduti per meno di 11 ore al giorno» e che « coloro che si siedono spesso a intervalli di meno di 30 minuti hanno un rischio di morte del 55% inferiore rispetto a quelli che di solito siedono per più di 30 minuti continui». La ricerca rilevava inoltre l'esistenza degli stessi rischi in tutti gli individui, indipendentemente da età, sesso, razza, indice di massa corporea o abitudini di esercizio.

Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), insiste sull'importanza di integrare l'attività fisica nella quotidianità di ognuno attraverso una visione societaria della stessa, che implichi il coinvolgimento di educazione, trasporti, ambiente, politiche fiscali, media, industria e autorità locali, «affinché il singolo individuo possa farsi promotore della propria salute adottando uno stile di vita attivo».

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