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Scontro Salvini-Tria su flat tax, aumentano le criticità tra le forze governative

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Braccio di ferro sulla flat tax tra il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e il vicepremier e ministro degli Interni, Matteo Salvini, principale propositore della riforma durante la scorsa campagna elettorale.

Il leader della Lega sfida il ministro economico, arrivando a minacciare una possibile rottura per il Governo.

«Se il ministro dell'Economia del mio governo – dice Salvini – dice che di taglio delle tasse non se ne parla, o il problema sono io o è lui. Cosa faccio una manovra economica all'acqua di rose? L'Italia ha bisogno di uno choc fiscale forte. Fino a quando penso di riuscire a tenere tranquilli i miei parlamentari della Lega che mi chiedono di andare a elezioni? Fino a quando le cose si fanno e se qualcuno la smette di insultare, attaccare e litigare quotidianamente».

La crisi concerne anche Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e Sviluppo e leader del Movimento 5 Stelle. I due vicepremier si sono incontrati a tu per tu dopo settimane, senza avvisare il premier Giuseppe Conte, ma restano le distanze tra le due forze governative. «(La flat tax) per me è ancora un mistero, – sostiene Di Maio – ancora non ho visto le coperture, anche la flat tax volontaria di cui si parlava ieri non ho capito cosa significa. Intanto sto lavorando al cuneo fiscale». Tra i Cinque stelle montano l'insofferenza e le fibrillazioni dopo il via libera alla Tav, col timore che fronde di dissidenti possano votare contro il decreto sicurezza bis aprendo una crisi governativa.

Nel frattempo Conte respinge sdegnato i sospetti nati nello stesso governo: «E' pura fantasia che io voglia una nuova maggioranza o farmi un partito». Il premier riunisce per sei ore a Palazzo Chigi, con Di Maio e Giovanni Tria, le parti sociali in vista della manovra. Il premier aggiunge che «i lavori "ufficiali" iniziano in questo momento», dice ai sindacati, attaccando il precedente incontro informale al Viminale.

Sul tavolo non solo la flat tax. Nello scontro tra Lega, Movimento 5 Stelle e Conte stesso si discute ancora sulla Tav (con i senatori pentastellati che avevano abbandonato l’aula a seguito del discorso con cui il premier esprimeva il suo sostegno alla Tav), sulla Gronda di Genova e sulle varie criticità espresse in queste settimane, dalle dichiarazioni del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ai nodi legati ai rapporti con l’Unione Europea  e la nomina del nuovo commissario, così come nei settori che risultano trascurati dal governo, come scuola e turismo e sul caso dei presunti fondi russi alla Lega.

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