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Sanità, in Italia cresce il consumo degli antidepressivi. Stabili i suicidi

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Il consumo di antidepressivi non si arresta: se nel 2015 era pari al 39,6%, la percentuale sale nel 2016 con un 39,87 % di dosi definite giornaliere. Questa la fotografia del nostro Paese scattata da Osservasalute. Secondo il rapporto dell’Istituto, presentato nella giornata di oggi al Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma, l’aumento costante del consumo di tali medicinali, registrato nel decennio 2001-2011, si sarebbe stabilizzato nel 2012 (38,50 DDD/1.000 ab die nel 2011; 38,60 DDD/1.000 ab die nel 2012). E invece, contro tutti i pronostici, nel quadriennio successivo il consumo è salito di nuovo, raggiungendo nel 2016 il 39,87%.

A cosa può essere attribuita la vertiginosa crescita? I fattori sono molteplici, tra gli altri, l'arricchimento della classe farmacologica di nuovi principi attivi utilizzati anche per il controllo di disturbi psichiatrici non strettamente depressivi (come i disturbi di ansia), la riduzione della stigmatizzazione delle problematiche depressive e l'aumento dell'attenzione del Medico di Medicina Generale nei confronti della patologia.

Le regioni più colpite nel 2016 sono Toscana (60,96%), PA di Bolzano (53,63%), Liguria (53,09%) e Umbria (52,06%). Le regioni del Sud e le Isole, invece, sono le meno colpite, registrando i valori più bassi in Campania (30,59%), Puglia (31,33%), Basilicata (31,42%), Sicilia (31,58%) e Molise (31,95%).

Dal rapporto si evince inoltre che il dato sui suicidi rimane stabile: nel biennio 2013-2014, si sono tolte la vita 8.216 persone. Gli uomini rappresentano la percentuale più alta, raggiungendo il 77,4%. Gli adolescenti di età superiore o uguale a 15 anni registrano un tasso medio annuo di mortalità per suicidio pari a 7,88 (per 100.000) residenti. Nel biennio 2011-2012 il tasso medio annuo di mortalità per suicidio e' stato pari a 8,06 (per 100.000) residenti di 15 anni e oltre. In questo biennio, inoltre, il tasso annuo di mortalità per suicidio e' stato pari a 7,99 (per 100.000). Il tasso standardizzato di mortalità per suicidio torna elevato per gli uomini, pari a 13,11 (per 100.000) e scende per le donne, risultando pari a 3,37 (per 100.000).

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