
Gioco di prima, sovrapposizioni, fraseggi, numeri di alta scuola danno ai campioni d’Europa la vittoria ai punti. Ma ai nerazzurri va comunque il merito della compattezza e della capacità di soffrire, senza troppe sbavature, la superiorità degli avversari. E’ la difesa, sempre puntale e attenta, il fiore all’occhiello di Mourinho. Il resto della squadra, però, è tutto da rivedere: Eto’o, come l’altro ex Ibra, non brilla e non inventa come aveva fatto domenica col Parma. Ai campioni d’Italia mancano le idee e il carattere per impensierire davvero la retroguardia catalana. Il fattore campo viene quindi azzerato a causa dei troppi timori di Zanetti e compagni.
Pareggiare con i più forti al mondo, a settembre, è tutto sommato un risultato positivo. Ma se l’obbiettivo primario, quest’anno, è la conquista della coppa dalle grandi orecchie, l’Inter deve al più presto trovare una sua identità di gioco. Altrimenti è impossibile, di questo passo, andare molto lontano.
Serata stregata anche per la Fiorentina, sconfitta 1 a 0 sul campo del Lione. Decisiva l’espulsione a metà gara di Alberto Gilardino, reo di aver steso un avversario con una gomitata.
Tempi duri a Firenze: I Della Valle, a quanto pare, sono pronti a cedere la società dopo il lungo periodo di contestazione.
Tra le gare del mercoledì, da segnalare infine la rocambolesca vittoria dell’Arsenal. Sotto di due gol, i Gunners agguantano i tre punti a Liegi non senza un pizzico di fortuna. Grazie ai gol, in mischia, di Vermaelen ed Eduardo.
Il bilancio finale del primo turno per le italiane è tutt’altro che esaltante: una vittoria, due pareggi e una sconfitta.
Occorre prendere in prestito un vecchio e consumato motto dell’agone politico: “Serve, al più presto, un cambio di passo”.
Occorre prendere in prestito un vecchio e consumato motto dell’agone politico: “Serve, al più presto, un cambio di passo”.