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San Siro come il Camp Nou: a Mourinho regge solo la difesa

Finisce senza reti il big match della seconda giornata di champions. Al Meazza, strapieno per l’occasione, è il Barcellona a comandare la partita. A imporsi su un’Inter messa a soggezione dalla qualità e dalla personalità delle stelle di Guardiola.
Gioco di prima, sovrapposizioni, fraseggi, numeri di alta scuola danno ai campioni d’Europa la vittoria ai punti. Ma ai nerazzurri va comunque il merito della compattezza e della capacità di soffrire, senza troppe sbavature, la superiorità degli avversari. E’ la difesa, sempre puntale e attenta, il fiore all’occhiello di Mourinho. Il resto della squadra, però, è tutto da rivedere: Eto’o, come l’altro ex Ibra, non brilla e non inventa come aveva fatto domenica col Parma. Ai campioni d’Italia mancano le idee e il carattere per impensierire davvero la retroguardia catalana.  Il fattore campo viene quindi azzerato a causa dei troppi timori di Zanetti e compagni.
Pareggiare con i più forti al mondo, a settembre, è tutto sommato un risultato positivo. Ma se l’obbiettivo primario, quest’anno, è la conquista della coppa dalle grandi orecchie, l’Inter deve al più presto trovare una sua identità di gioco. Altrimenti è impossibile, di questo passo, andare molto lontano.
Serata stregata anche per la Fiorentina, sconfitta 1 a 0 sul campo del Lione. Decisiva l’espulsione a metà gara di Alberto Gilardino, reo di aver steso un avversario con una gomitata.
Tempi duri a Firenze: I Della Valle, a quanto pare, sono pronti a cedere la società dopo il lungo periodo di contestazione.
Tra le gare del mercoledì, da segnalare infine la rocambolesca vittoria dell’Arsenal. Sotto di due gol, i Gunners agguantano i tre punti a Liegi non senza un pizzico di fortuna. Grazie ai gol, in mischia, di Vermaelen ed Eduardo.
Il bilancio finale del primo turno per le italiane è tutt’altro che esaltante: una vittoria, due pareggi e una sconfitta.  
Occorre prendere in prestito un vecchio e consumato motto dell’agone politico: “Serve, al più presto, un cambio di passo”.

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