Salute

Via libera a 8.000 borse di specializzazione per i medici dal ministero della Salute

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Il ministro della Salute Giulia Grillo ha annunciato il via libera a 8.000 borse di specializzazione per i medici nell’anno accademico 2018-2019 tramite Twitter. Prosegue l’esponente pentastellato sostenendo che la sua battaglia «ha portato ben 1.800 posti in più, un numero mai raggiunto prima. Avanti così per il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale». Le borse di specializzazione passano dunque da 6.200 del precedente anno accademico alle 8.000 per l'anno accademico 2018-19, con un aumento di 1.800 posti.

Tuttavia l’effettivo via libera per lo stanziamento delle risorse è arrivato dal ministero dell’Economia, accogliendo così la richiesta dai sindacati medici della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ovvero la Fnomceo, la quale sottolinea che «i medici ci sono, ma mancano gli specialisti. Per questo a ogni laurea deve corrispondere una specializzazione». Secondo la Fnomceo in Italia ci sono più di diecimila medici laureati abilitati in attesa di accedere alle Specializzazioni e al Corso per la Medicina Generale, destinati a raddoppiare nel 2021 a seguito dei diecimila studenti immatricolati nell’a.a. 2014/2015 in sovrannumero, a seguito del ricorso al Tar sulla presunta irregolarità nei test d’accesso.

Di contro, l’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle regioni italiane stima una carenza di quattordicimila specialisti nei prossimi 15 anni. L’Osservatorio, per poter tamponare la falla, propone un aumento delle specializzazioni e delle immatricolazioni al primo anno di università per la facoltà di Medicina. All’Osservatorio ribatte il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, il quale ribadisce che, dal suo punto di vista, «il problema della carenza di specialisti non si risolve aumentando i laureati ma aumentando i percorsi post laurea» Pertanto, in termini pratici, la Fnomceo sostiene che occorrano «almeno diecimila borse subito, più duemila per la Medicina generale. È imprescindibile, nel medio-lungo periodo, un intervento legislativo per cui a ogni laurea corrisponda una borsa».

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