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Rutelli non ci ripensa, prime defezioni nel Pd

Francesco Rutelli vuota definitivamente il sacco.
E in occasione della presentazione milanese del suo libro, dichiara a  Sky Tg24: “Bisogna iniziare un tragitto differente, con persone che hanno culture diverse e che non facciano riferimento all’Italia del rancore. La risposta alla crisi economica e alla divisione del paese non può limitarsi a dire che da una parte c’è la destra e dall’altra un centrosinistra che fondamentalmente ripercorre le strade del passato”.
L’ex sindaco di Roma prevede scenari apocalittici: “L’Italia sta vivendo un cambiamento e uno spostamento del quale la gran parte dei cittadini non si accorge a causa di un conflitto che sta snervando il Paese. Il centrodestra che è diventato destra e il centrosinistra improntato sul Pd, che ritrova le sue ragioni di sinistra ed è alleato del movimento dipietrista, comportano che l’offerta politica abbia bisogno di persone di buona volontà consapevoli che c’è un rischio dinanzi a noi: quello che l’Italia si possa dividere”.
Ieri avevano fatto rumore le dichiarazioni – estrapolate da un’intervista rilasciata a Bruno Vespa – dell’ex leader della Margherita: “Con Casini, ma non subito e non solo”. Con quel “non solo” che lasciava presagire dolorose scissioni all’interno del nuovo Pd di Bersani.
Proprio il segretario, appena eletto dalle primarie di domenica, aveva provato a dissuaderlo: “Non credo che qualcuno voglia sottrarsi a questa sfida”. Ottimismo tradito dall’ultima uscita del presidente del Copasir.
Intanto nel partito si prosegue con le grandi manovre: il capogruppo dalla Camera, Antonello Soro,  preannuncia le proprie dimissioni. Potrebbero arrivare, secondo voci di corridoio,  anche quelle di Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato.
Il primo ai microfoni di Radio Radicale tiene a precisare: “Mi dimetto non per un contrasto politico né per un atto di straordinaria cortesia ma semplicemente perché considero conclusa la fase politica che mi ha visto alla presidenza del gruppo e considero che il ricambio di classe dirigente fa parte della fisiologia democratica. È una decisione che ho preso dall’estate e credo che sia giusto che si avvii un ricambio del gruppo dirigente di direzione politica del gruppo parlamentare”.  

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