Il rilancio dell’agricoltura, tra i principali asset dell’economia italiana, passa attraverso i giovani, che si sono riavvicinati al settore apportando innovazione e competenza nel rispetto delle tradizioni e dell’ambiente. Lo sa bene l’Anga, l’associazione che riunisce molti dei giovani imprenditori agricoli del nostro Paese. Attiva su tutto il territorio nazionale, l’associazione guidata da Raffaele Maiorano è parte integrante della Confagricoltura, tra le principali e più antiche organizzazioni degli agricoltori in Italia.
Anga è la prima associazione giovanile agricola italiana, essendo nata nel 1958. Quest’anno in occasione del sessantesimo anniversario dalla sua costituzione, gli associati si riuniranno il 7 e 8 giugno a Roma nel Convegno Quadri.
Ma cosa è Anga? Quali sono le sia attività? Quale è la sua mission?
Per rispondere a queste domande e per conoscere quindi meglio la realtà di Anga, i suoi valori, le sue radici e i suoi obiettivi, abbiamo interpellato coloro che vivono questa realtà in prima persona e saranno i protagonisti del Convegno Quadri: i presidenti regionali e provinciali.
Antonio Cesari, presidente di Anga Verona, vede nell’Associazione «un’opportunità di confronto per rilanciare l’agricoltura italiana. Un’occasione utile per aiutare e sostenere la filiera e lo Stato Italia. Provare cioè a fare sindacato e lavorare per gli altri nell’interesse dell’agricoltura».
Cesari è un giovane imprenditore di 28 anni. «Lavoro nell’attività di famiglia – spiega –. La nostra azienda, la Brigaldara, che sorge a San Floriano (Verona), produce tutti i vini tipici della Valpolicella, rigorosamente Doc e Docg. Sto seguendo le orme di mio padre che negli anni Ottanta decise di avviare questa attività, partendo da soli sei ettari. Ora ne coltiviamo quarantacinque. Il 70-80% del nostro fatturato è dato dall’export in più di 20 Paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Canada, Svizzera, Germania, Svezia».
Cesari sarà dunque a Roma per il Convegno Quadri del 7 e 8 maggio: è stato scelto insieme ad altri colleghi per coordinare il gruppo di lavoro sulla qualità. «Sono stato delegato al mondo della qualità anche perché in Anga, oltre ad essere presidente provinciale, rappresento tutti i produttori del settore vitivinicolo», sottolinea. Nel Gruppo Qualità si analizzeranno le filiere degli associati e i sistemi di qualità esistenti e si proverà a elaborare un modello nel quale la qualità sia un parametro economico. Secondo Cesari, «La qualità è un aspetto fondamentale nella produzione agroalimentare. Bisognerebbe trovare un’univoca strategia per una corretta comunicazione di tutto ciò che rappresenta la qualità, di tutto ciò che rappresenta la sostenibilità». «È molto difficile – aggiunge – confrontarsi con Paesi esteri dove la qualità è molto più riconosciuta e rappresentata. La gestione burocratica tutta italiana dei marchi di qualità non è affatto chiara. Soprattutto nel mondo del vino, ci confrontiamo con realtà dove il consumatore è più cosciente e consapevole dell’importanza di questi valori».