Col oltre 55mila aziende sparse su tutto il territorio, il nostro Paese si classifica al primo posto in Europa per numero di giovani nell'agricoltura. Anga è l'associazione che unisce le competenze dei giovani under 35 che vogliono lanciarsi in questo settore e valorizzarlo.
Per conoscere meglio la realtà associativa in vista del Convegno Quadri del 7 e 8 giugno, Vocealta.it ha intervistato Francesco Pasquale Cordopatri, presidente di Anga Reggio Calabria, che parteciperà all'iniziativa fortemente promossa dal presidente nazionale di Confagricoltura giovani, Raffaele Maiorano.
Ci racconti un po’ di lei e della sua realtà aziendale.
«Ho 31 anni e sono un agronomo. Sono cresciuto professionalmente nell’ ambiente accademico del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, precisamente nei gruppi di ricerca di “Colture arboree”. Ho la grande fortuna di potere applicare i miei studi, essendo direttamente impegnato nella cura e nella gestione delle aziende agricole di famiglia a forte vocazione arboricola e multifunzionale. In famiglia coltiviamo circa 150 ettari. La coltura prevalente in azienda è l’olivo, da cui ricaviamo un ottimo olio profondamente legato al territorio. Le altre colture da noi curate sono gli agrumi (arance e clementine) ed infine l’actinidia. Complessivamente, tranne forse l’impatto del carico burocratico, il lavoro è stimolante e gratificante».
Al Convegno Quadri si parlerà di qualità, sostenibilità e innovazione. Qual è il suo parere in merito a questi temi?
«Le tematiche scelte per il Convegno Quadri rappresentano il fulcro della modera agricoltura. Qualità, sostenibilità, innovazione e politiche giovanili sono i pilastri che saranno alla base della competitività delle nostre attività agricole. La qualità è la condizione imprescindibile attraverso la quale le nostre aziende, che già godono di uno dei più brillanti know how a livello europeo e quindi mondiale, andranno a difendere e a consolidare le posizioni di mercato acquisite a caro prezzo, spesso conquistate nonostante una concorrenza estera non del tutto leale. La sostenibilità, nelle sue mille sfaccettature, crea con la qualità una sorta di rapporto biunivoco, oserei dire contraddistinto dalla complementarietà. Entrambi questi fattori, trovano giusta sintesi nell’innovazione. Le politiche giovanili, avranno il compito di fare esprimere al meglio la grande vocazione dei giovani agricoltori verso questi fattori fondamentali. Al Convegno Quadri, ad affrontare questi temi salienti, ci saranno in campo le migliori forze imprenditoriali giovanili italiane. Sono certo che si otterrà un gran risultato».
Cosa l’ha spinta ad impegnarsi in Anga e cosa rappresenta per lei questa associazione?
«Sono entrato in Anga grazie al consiglio di alcuni cari amici. Fin dalle prime fasi dopo il mio ingresso, ebbi modo di scoprire le potenzialità dell’associazione. Non finirò mai di ringraziare quei cari amici, proprio perché mi hanno consentito di vivere una importante esperienza formativa, specialmente sotto il profilo professionale. L’esperienza in questa associazione è complementare all’attività imprenditoriale di livello. Ogni giovane imprenditore dovrebbe essere interessato alle capacità di questa associazione di perseguire la difesa degli interessi delle aziende e del territorio. A corollario di questo, ma non meno importante, ho avuto modo di apprezzare l’attenzione che si ha all’interno di Anga verso la formazione, verso il fare rete e verso il confronto. In conclusione, Anga per me rappresenta sotto il profilo umano una grande famiglia, mentre sotto il profilo professionale, rappresenta un mirabile mezzo per far crescere le proprie aziende e con esse il territorio, per perfezionarsi e per mettersi in gioco con successo».