Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un preoccupante incremento della povertà assoluta, raggiungendo livelli mai registrati prima. Secondo i dati più recenti, oltre 5,7 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta, rappresentando il 9,7% della popolazione nazionale. Questo significa che quasi un italiano su dieci non dispone delle risorse necessarie per condurre una vita dignitosa. L’aumento di 357.000 individui rispetto all’anno precedente evidenzia una tendenza negativa che sembra consolidarsi nel tempo. Sono i dati emersi dal Rapporto 2024 su Povertà ed esclusione sociale di Caritas italiana.
Le cause profonde: crisi economiche e disuguaglianze sociali
L’incremento della povertà assoluta è strettamente legato a una serie di fattori economici e sociali. Le crisi finanziarie globali, a partire dal 2008, hanno avuto un impatto significativo sull’economia italiana, aggravato ulteriormente dalla pandemia di COVID-19 e dalle recenti tensioni geopolitiche. Questi eventi hanno contribuito a una stagnazione economica, a un aumento della disoccupazione e a una crescente precarietà lavorativa. Inoltre, le disuguaglianze sociali si sono accentuate, con una parte crescente della popolazione che fatica ad accedere a servizi essenziali come l’istruzione, la sanità e l’abitazione.
Le fasce più colpite: famiglie numerose e giovani
L’analisi dei dati rivela che alcune categorie sociali sono particolarmente vulnerabili alla povertà assoluta. Le famiglie numerose, soprattutto quelle con più di quattro componenti, registrano un’incidenza più elevata di povertà. Anche i giovani, in particolare nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni, sono sempre più esposti a condizioni economiche precarie, spesso a causa di lavori instabili e mal retribuiti. Questa situazione non solo compromette il presente di queste persone, ma pone seri interrogativi sul futuro del Paese, considerando che i giovani rappresentano la forza lavoro e il motore dell’innovazione.
Le risposte istituzionali: necessità di interventi strutturali
Di fronte a questa emergenza sociale, le istituzioni sono chiamate a intervenire con misure efficaci e durature. È fondamentale implementare politiche che favoriscano la crescita economica , la creazione di posti di lavoro stabili e l’accesso equo ai servizi essenziali. Programmi di sostegno al reddito, come l’Assegno di Inclusione, devono essere potenziati e resi più accessibili alle fasce più deboli della popolazione. Solo attraverso un impegno congiunto tra governo, enti locali e società civile sarà possibile invertire la rotta e garantire a tutti i cittadini italiani una vita dignitosa e prospera.