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Pisapia e Alfano salutano: si sgretola la coalizione Pd

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Giuliano Pisapia, leader di Centro progressista, getta la spugna e chiude all'alleanza elettorale con il Pd. "Ci abbiamo provato, per molti mesi, con tanto impegno ed entusiasmo. Il nostro obiettivo, fin dalla nascita di Campo Progressista, è sempre stato quello di costruire un grande e diverso centrosinistra per il futuro del Paese in grado di battere destre e populismi. Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti nel nostro intento", spiega in una nota. "La decisione di calendarizzare lo Ius Soli al termine di tutti i lavori del Senato, rendendone la discussione e l'approvazione una remota probabilità, ha evidenziato l'impossibilita' di proseguire nel confronto con il PD", certifica. "Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini che hanno creduto e si sono impegnati in questo progetto e che ora si muoveranno secondo le proprie sensibilita', la cui diversita' e' sempre stata, a mio modo di vedere, una delle ricchezze e risorse piu' importanti di questa esperienza. In Parlamento e nel Paese – assicura, al termine della riunione dei vertici di Campo Progressista – continuera' il nostro impegno per l'approvazione di norme di civilta' per il nostro Paese".  Gli esponenti di Cp prendono ora due diverse strade: gli ex Sel propendono per la coalizione Liberi e uguali di Pietro Grasso, i centristi invece dialogano ancora con il Pd.

L’annuncio dell’ex sindaco di Milano precede di poche ore la presa di posizione di Angelino Alfano, presidente di Alternativa popolare, che ha dichiarato la sua intenzione di non  ricandidarsi alle prossime elezioni. “Dal 5 di marzo, se si voterà il 4, non saròné deputato né ministro". La decisione "personale" di fare un passo indietro csorprende molti centristi. Il coordinatore Maurizio Lupi è tra i primi a saperlo con una telefonata di mattino presto. Alfano avvisa anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. La direzione nazionale che dovrà decidere in merito alle alleanze – più volte rinviata – sarà lunedì prossimo.

Nel frattempo si rincorrono le voci che danno in pole per la guida del partito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, favorevole a un'alleanza con il Pd. Ma c'è anche l'altro big, Maurizio Lupi, da sempre più orientato verso una lista autonoma al centro. A questo punto però con il passo indietro di Alfano, si riapre la strada anche verso il centrodestra. Da Forza Italia arriva l'apprezzamento per il gesto compiuto dal leader di Ap.

Tanti i messaggi solidali da parte dei colleghi di partito. Di "gesto forte che riscatta la dignità della politica" parla il coordinatore nazionale Lupi. "In questi cinque anni – sottolinea Lupi – Angelino Alfano ha avuto insieme ad oneri e onori insulti di tutti i generi: poltronista e traditore, i due più frequenti. Con il gesto di oggi testimonia ancora una volta che la ragione sua e nostra per l'azione di governo era il coraggio delle nostre idee e del compito che ci eravamo assunti". La ministra Lorenzin definisce quello del collega di partito e di governo "un atto coraggioso e di grandissima generosità" che spazza via "le fake news" di questi anni. 

Nonostante tutto, dalla sede del Pd in largo del Nazareno filtra ottimismo. Nel partito sono convinti che la situazione non è così disastrosa e che alla fine l'ampia coalizione di sinistra su faràci sarà una lista centrista, con Pier Ferdinando Casini e Beatrice Lorenzin. Ci sarà poi una lista di sinistra, con i centristi di Cp, Leoluca Orlando e Zedda, oltre a Socialisti e Verdi.

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