"Per capire cio' che e' successo nel Pd basta guardare i dati relativi agli iscritti. Ancora nel 2013 il Pd contava quasi 600mila iscritti, mentre quest'anno, nonostante la corsa alle tessere pre-congressuale, gli iscritti risultano circa 400mila. Dalle analisi dello stesso Pd emerge che solo la metà di questi erano iscritti già degli anni precedenti. Questo significa che nel giro di pochi anni c'e' stata una diaspora di circa 400mila iscritti, che non si sono piu' ritrovati a casa loro". Lo ha dichiarato Alfredo D'Attorre, deputato di Articolo 1, ospite della trasmissione Tagadà su La7.
"Questa trasformazione avrà un'incidenza anche nelle primarie di domenica, dove tanti ex-militanti ed elettori non andranno a votare non solo perche' il risultato è scontato, ma perchè non sentono piu' il Pd come la propria comunita' politica.
In particolare, il Pd ha fortemente indebolito il suo legame con l'elettorato popolare e giovanile. D'altra parte anche in Francia il centrismo liberista di Macron, che tanto piace a Renzi, viene surclassato da Le Pen e Mèlenchon nelle aree meno ricche e con il tasso di disoccupazione più alto", ha concluso D'Attorre.