Durante l’udienza all’ambasciatore tedesco il Papa ha fatto appello contro la «discriminazione di genere delle donne» che, in Occidente, assume le forme della prostituzione e della «vasta diffusione di materiale a contenuto erotico e pornografico» sul web, in occasione del discorso pronunciato al nuovo ambasciatore tedesco ricevuto in udienza per la presentazione delle lettere credenziali».
«In questa occasione – ha detto Benedetto XVI rivolgendosi a Reinhard Schweppe dopo aver affrontato le questioni bioetiche – vorrei affrontare anche un altro aspetto critico che, attraverso tendenze materialistiche ed edonistiche, sembra farsi spazio soprattutto nei paesi del cosiddetto mondo occidentale, e cioè la discriminazione di genere delle donne. Ogni persona, sia uomo o donna, è destinato ad esserci per l’altro».
«È giunto il momento di fermare energicamente la prostituzione come anche la vasta diffusione di materiale a contenuto erotico e pronografico, anche e proprio tramite internet. La Santa Sede – ha detto il Papa – si impegnerà affinché il necessario intervento da parte della Chiesa cattolica in Germania contro questo genere di abusi avvenga in maniera decisa e chiara».
Intervenendo poi sulla mancanza di rispetto per la vita, ha affermato: «Solo una società che rispetti e difenda incondizionatamente la dignità di ogni persona, dal concepimento fino alla morte naturale, può dirsi una società umana». «Se però – ha proseguito Ratzinger – volesse decidere di selezionare i suoi membri maggiormente bisognosi di tutela, di voler escludere le persone dall’essere persona, essa si comporterebbe in modo profondamente inumano e anche non credibile di fronte all’uguaglianza della dignità di tutte le persone in ogni stadio della vita, evidente per ogni persona di buona volontà».