Dopo un maggio metereologicamente ben poco primaverile, finalmente una "pioggia" che non ci farà aprire gli ombrelli ma stare con il naso all'insù.
E' infatti in arrivo una pioggia di stelle cadenti, la più bella della primavera, ad illuminare il cielo di maggio. Si tratta delle Eta Aquaridi, stelle cadenti originate dai residui della cometa di Halley: nonostante lo sciame meteorico sia iniziato dal 20 aprile, il picco sarà raggiunto nella notte tra oggi e domani, con una frequenza di 10-30 meteore all'ora. Sarà più fortunato chi alzerà lo sguardo al cielo dalle regioni meridionali della nostra penisola, perché proprio da lì le stelle cadenti saranno maggiormente visibili. Quest'anno, inoltre, l'osservazione sarà meno difficoltosa del solito per l'assenza della luna.
"Nel nostro Paese le regioni meridionali beneficiano di un maggior tempo di osservazione, ossia da quando il radiante sorge fino all'iniziare del crepuscolo mattutino – scrivono gli esperti dell'Unione astrofili italiani (Uai) -. Il radiante, posto nella zona più alta dell'Aquario, si mostra attivo per quasi un mese, con un aumento evidente della frequenza dal 3 al 10 maggio e un picco maggiore intorno al 5-6 maggio: quest'anno lo vedremo salire sopra l'orizzonte circa dalle ore 2 in poi, proprio quando la Luna volgerà al tramonto".
Le Eta Aquaridi sono note per essere le "briciole" della cometa di Halley: quando la Terra interseca l'orbita della cometa di Halley, i detriti lasciati dal suo passaggio si scontrano con la nostra atmosfera. I residui bruciano, apparendo come striature bianche di luce nel cielo notturno. La Terra intrinseca per due volte nel giro di un anno l'orbita della Cometa di Halley: la prima tra aprile e maggio (Eta Aquaridi), la seconda nel mese di ottobre (Orionidi). Nel primo caso, le stelle sembrano piovere verso la costellazione dell'Aquario, nel secondo caso vicino a quella di Orione il Cacciatore.
Per osservarle non sarà necessario avere un telescopio: basterà avere un po' di pazienza e un po' di tempo da trascorrere con il naso all'insù. EarthSky.org consiglia di concedersi almeno un'ora per osservare le stelle, calcolando che, di solito, gli occhi impiegano 20 minuti per adattarsi completamente al buio. Se a giocare un brutto scherzo sarà il maltempo, niente paura: Slooh, un osservatorio posizionato nelle Canarie, trasmetterà lo spettacolo in diretta online.