Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, raffredda gli animi sull'eventuale introduzione dei Minibot: «su questo argomento voglio essere chiaro, non credo che i Minibot verranno introdotti», ha detto parlando all'Euromoney conference di Londra, definendoli uno strumento «pericoloso e non necessario».
Sull’argomento sono intervenuti oggi, durante l’assemblea 2019 di Confartigianato imprese, anche i due vicepremier. Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ribadito che «I Minibot non solo sono nel contratto di governo ma sono anche stati votati dalla Camera. Sono lo strumento più intelligente per pagare i debiti della pubblica amministrazione: se qualcuno ne ha uno migliore bene, altrimenti dico che si va avanti con questo».
E il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi di Maio ha dichiarato, riferendosi ai Minibot senza mai citarli: «Non mi affeziono ai nomi e ai termini e alle definizioni ma lo Stato deve pagare i propri debiti altrimenti non ha alcuna credibilità per chiedere le tasse».
Di Maio era già intervenuto sull’argomento in un’intervista su La Verità in edicola oggi sottolineando che «Nel Contratto di governo c'erano anche i Minibot. Anche quelli sono una priorità? All'intervistatore de La Verità in edicola oggi, Luigi Di Maio risponde dicendo che «la priorità è pagare le aziende che hanno dei crediti con la pubblica amministrazione. Che lo strumento poi si chiami Minibot o minimario o minicomevoletevoi, non importa». «Il Mef – aggiunge il capo politico M5s – non può dirci soltanto di no».