Soldi all’Anas per interventi immediati e riaprire una serie di cantieri. Rilancio della Tav. E finanziamenti freschi per completare il Terzo valico, infrastruttura strategica tra Piemonte e Liguria. Sono alcuni tra gli interventi concreti che il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha annunciato nel corso di una audizione alla commissione Trasporti della Camera.
Nel momento pi ù nero della crisi che ha colpito il settore delle costruzioni, il governo Letta-Alfano fa una cosa giusta e fornisce una bella boccata d’ossigeno al mondo delle costruzioni. E non è un caso che il primo a muoversi in questa direzione sia Lupi, un ministro del Pdl che da sempre ha fatto propria la politica del fare di stampo berlusconiano.
Che il settore delle costruzioni sia in crisi nera lo si è visto ieri: davanti alla sede della Borsa di Milano, in Piazza Affari, sono stati deposti a terra centinaia di caschetti gialli, simbolo di una falcidie che ha colpito decine di migliaia di imprese dell’edilizia. In quattro anni, dall’inizio della crisi, il settore è tornato ai livelli produttivi di 40 anni fa. Gli investimenti si sono ridotti del 26 per cento nel settore privato e del 35 per cento in quello pubblico. Le ore di cassa integrazione sono passate da 40 a 140 milioni. I posti di lavoro persi sono 446 mila, che salgono a 690 mila se si considerano anche i settori collegati.
Bene ha fatto pertanto il ministro Lupi a mettere in campo alcune decisioni concrete, che danno un significato positivo al governo Letta-Alfano e ne rendono credibile la politica anti-crisi. «La Tav è per noi un’opera fondamentale e andremo avanti nel confronto con chi non la ritiene tale» ha detto Lupi alla Camera.
«Non è vero che la Francia la considera un’opera secondaria. Saranno il Parlamento italiano e quello francese, che dovranno ratificare il trattato internazionale, a dire se è un’opera secondaria». Con tanti saluti agli anti-Tav grillini e dell’estrema sinistra vendoliana.
Ancora. Lupi: «Stiamo assegnando all’Anas una dotazione straordinaria di 300 milioni su sei mesi basati su un criterio di interventi urgenti e immediatamente cantierabili. Ci sono delle scadenze e su queste non transigeremo». L’obiettivo è di «rilanciare l’economia sul territorio».
Quanto al Terzo valico, il Cipe, nella riunione di venerdì, stanzierà 763 milioni di euro per finanziare la ripresa immediata dei lavori su alcuni lotti che erano fermi.
«Tutto ciò che ci fa avanzare su questa opera strategica per il Paese» ha detto Lupi «ci soddisfa perché vedo finalmente chilometri che avanzano, tutto il resto – le polemiche – sono alibi». Insomma, il Terzo valico è «una telenovela che deve finire con i fatti».
