«Le SOA hanno funzionato bene, ma è indubbio che possano funzionare meglio. Pertanto la riforma del sistema di qualificazione delle imprese che partecipano agli appalti di lavori pubblici – la cui revisione è espressamente richiesta dal disegno di legge di delega del governo per la riforma del codice degli appalti – dovrà: garantire l’affidamento delle opere a soggetti realmente qualificati per eseguirle e portarle a termine in tempi certi e precisi; individuare chiaramente responsabilità e ruoli, prevedendo un preciso regime sanzionatorio; rendere più selettiva l’attività di qualificazione, affidando alle Società Organismi di Attestazione (SOA) un controllo materiale e non meramente documentale attraverso controlli periodici e frequenti; garantire alle SOA l’accesso alle banche dati nazionali per semplificare il più possibile l’acquisizione documentale, sburocratizzando l’attività della pubblica amministrazione con conseguenti risparmi per la stessa. Oltre alla qualificazione delle imprese sarà anche importante prevedere adeguati meccanismi di qualificazione delle stazioni appaltanti».
È quanto ha dichiarato il senatore Salvatore Margiotta (PD), componente della commissione Trasporti, Lavori pubblici e comunicazioni, introducendo il convegno «Dal recepimento delle direttive comunitarie alla riforma del codice degli appalti» attualmente in corso a Roma presso l’istituto di Santa Maria in Aquiro con la partecipazione, tra gli altri, del vice ministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, del presidente di Ance, Paolo Buzzetti, del presidente della commissione ambiente e territorio della Camera, Ermete Realacci e del Senatore Filippi, capogruppo del PD in Commissione lavori pubblici. Una dichiarazione, quella del senatore Margiotta, autorevole esponente Pd nella commissione Trasporti e Lavori pubblici di palazzo Madama, destinata a pesare.
