«Finché non passa dal Parlamento la manovra non esiste»: lo ha detto il vice premier Matteo Salvini, all'inaugurazione del nuovo anno accademico alla Scuola di perfezionamento della Polizia, smentendo le voci su una modifica della manovra da parte del governo. Secondo il vice-premier leghista infatti sarebbe «originale» e «ingeneroso» che la Commissione europea sanzionasse un provvedimento ancora prima che venga approvato dal Parlamento italiano.
I punti su cui il governo gialloverde resta inamovibile sono il reddito di cittadinanza, quota 100 – in base alla quale 600.000 italiani potranno scegliere da febbraio se andare o meno in pensione, creando potenziali nuovi posti di lavoro – e il piano straordinario di assunzioni di 8mila uomini e donne delle forze dell'ordine. «Quei soldi – assicura Salvini – ci saranno a prescindere da qualunque tavolo, da qualunque letterina».
Quanto al deficit al 2,4%, il governo starebbe cercando di raggiungere una riduzione dello 0,2%. In base a tale correzione tre miliardi e mezzo verrebbero reindirizzati su altri capitoli di spesa. Tuttavia, il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici ribadisce la necessità ad oggi di «una procedura di infrazione» contro l'Italia.
Il muro contro muro persiste, nonostante gli avvertimenti del presidente Mattarella e il vertice segreto dello scorso giovedì, in cui Conte e i due vice premier hanno promesso che nelle settimane successive avrebbero lavorato per una distensione dei rapporti tra Roma e Bruxelles.