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La rassegna stampa di SPIN (15-12-2015)

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Scritto da Super User

rassegnaLe notizie di oggi

 

L’Unione europea all’Italia: polizia ai confini per controllare il flusso dei migranti e impronte anche con la forza.

 

Petrolio sotto i 35 dollari. In un anno e mezzo perso il 50%. Borse in calo: Milano -2,4%; colpiti titoli energetici, bancari, automobilistici.

 

Banca Etruria, vertici indagati per il dissesto. L’accusa dei pm: c’è stato conflitto d’interessi, truffa e ostacolo alla vigilanza.

 

La Germania non pone tetti agli ingressi. Merkel rieletta leader CDU.

 

Obama: colpiamo duro l’Isis con l’Italia e gli altri alleati.

 

Pininfarina passa al gruppo Mahindra. Il titolo crolla in borsa del 68%.

 

Morto Armando Cossutta a 89 anni.

 

Banca Etruria

 

I grillini presentano sfiducia al ministro Boschi. I verdiniani dicono: no. Tommaso Ciriaco per Repubblica intervista Ignazio Abrignani: la responsabilità penale è personale e anche quella politica.

 

Nelle stesse pagine, Francesco Bei illustra gli umori di Boschi: «Non mi spaventano, mai lasciate cose a metà». Nel retroscena spazio anche alla notizia che quella appena conclusa «probabilmente sarà l’ultima edizione della Leopolda».

 

Libero rivela tutti i giornalisti di Banca Etruria. L’ignota rivista dell’istituto che ha spennato i suoi obbligazionisti vantava un parco collaboratori eccezionale, con grandi firme del Corsera e del Sole. E un azionista chiede: ma quanto ci sono costate e perché. A firma Franco Bechis, l’articolo svela i nomi eccellenti. Tra loro: Aldo Cazzullo, Luigi Accattoli, Aldo Grasso, Franco Venturini, Stefano Folli, Andrea Tarquini, Leonardo Maisano, Andrea Gennai, Aldo Rizzo, Giacomo Vaciago, Loretta Napoleoni.

 

Allarme di Draghi

 

Crediti a rischio frenano la crescita. Il presidente Bce: smaltire le sofferenze, ora le riforme. E sull’Italia ricorda la lezione di Nino Andreatta. «Per sostenere la fiducia è importante non perdere di vista la necessità di completare la nostra unione monetaria, anche quando fronteggiamo altre urgenze».

 

Esteri

 

Praticamente solo, Paolo Mieli sviluppa sul Corsera considerazioni intelligenti sul voto francese: «Demonizzare Le Pen un errore politico. Non è stato saggio da parte dei socialisti evocare contro il Front National toni allarmanti e drammatici, perché è incauto lasciare un partito di quelle proporzioni fuori dal recinto delle responsabilità, consentendogli di crescere senza doversi mai misurare con i concreti problemi di governo».

 

Su Repubblica, Anais Ginori vede «tutti contro Sarkozy». Lui risponde con un azzeramento dei vertici e una strategia di concorrenza a destra rispetto al FN.

 

Sul Foglio, David Carretta  non è meno tenero: «Alle regionali vincono i candidati che hanno preso le distanze dall’ex presidente». E ancora: «sempre più républicains cercano un’alternativa al sarkozismo».

 

Obama ai leader Daesh dice: siete nel mirino. Anna Guaita sul Messaggero illustra il nuovo cambio di strategia dello scadente (questa volta nel senso che effettivamente è in scadenza) presidente Usa.

 

Sul Foglio, ampio spazio a firma Daniele Raineri a proposito di «accordo razzo sulla Libia. Il negoziato per rimettere assieme i governi di Tripoli e Tobruk potrebbe avere il risultato opposto, se le cose vanno male. La data per la firma dell’accordo è domani ma il clima che si respira è un generale ‘incrociamo le dita’».

 

Sempre a proposito di Daesh e sempre sul Foglio, l’intervento del presidente della commissione esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto che scrive: «Occorre l’intervento militare per smontare un fenomeno così aggressivo, invasivo e violento. L’America di Obama fino a ieri escludeva la natura islamica di Isis e lo definiva come un fenomeno criminale. Quando Renzi parla della necessità di una strategia cerca anche di prendere tempo ma non dice una cosa insensata».

 

Sul Messaggero ampio spazio a firma Flaminia Busetti al racconto del congresso della CDU. Alla fine dell’intervento della Cancelliera, 9 minuti di applausi. Rieletta per l’ottava volta alla guida del partito col 96%. Da quindici anni al vertice. Bocciata una mozione per il respingimento ai confini ma il partito apre a una nuova legge sull’immigrazione.

Centrodestra

 

Ripercussioni nel centrodestra italiano dopo il risultato francese: «I forzisti puntano i piedi dopo il voto francese e la sconfitta della Le Pen. Il leghista: unità sì, ma il capo lo decido io. Il Cav chiede un passo indietro:  Matteo sia umile e impari la lezione di Sarkozy. Carmelo Lopapa su Repubblica.

 

Francesco Cramer riprende un sondaggio pubblicato da La7 che dà il centro destra unito al 30,6, il Pd al 30,7 e Grillo al 27,7%.

 

Centrosinistra

 

Federica Fantozzi intervista per l’Unità Piero Fassino: «Chiedere il voto contro di me per fare la guerra a Renzi è una sciocchezza che non pagherà. La nostra gente ci chiede unità. Sel in giunta ha votato tutti i provvedimenti, come farà a chiedere il voto contro di noi? Ora agganciamo la ripresa e termino il mio lavoro».

 

Consulta, si vota a oltranza

 

Ne scrive Dino Martirano sul Corsera: trentesima fumata nera, da oggi il Parlamento convocato tutti i giorni alle 19. E con il Natale alle porte c’è chi prevede: finiremo presto.

 

Mafia Capitale, i pm: «due anni per Ozzimo, corrotto da Buzzi». La procura di Roma chiede la condanna dell’ex assessore della giunta Marino. Adelaide Pierucci sul Messaggero.

 

Salute

 

Il ministro della sanità, Beatrice Lorenzin, a Michele Bocci di Repubblica: «Trovati i fondi per assumere i medici. Risorse per dottori e infermieri da risparmi delle regioni. La norma poteva saltare. Da gennaio i primi contratti a tempo, a giugno concorsi per gli indeterminati. La metà dei posti riservata ai precari».

 

Ambiente

 

Antonio Maria Mira intervista per Avvenire l’ex ministro Edo Ronchi: «Lotta per il clima questione di giustizia. Il movimento che si è attivato con questo accordo prevedibilmente provocherà una riduzione degli investimenti nei fossili, in particolare carbone e petrolio».

Caso Stasi

 

Diaconale sul Giornale: «Condannano Stasi per assolvere i magistrati».

 

Cultura

 

Sul Giornale, Cinzia Romani: «Da Topolino a King Kong, Hitler drogato di cinema. Il capo del nazismo adorava Walt Disney (vietato al popolo) ma anche i b-movie.

 

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