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La rassegna di SPIN (16-03-2015)

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Scritto da vocealta

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Il ministro Madia in un’intervista a Repubblica presenta la riforma della pubblica amministrazione che nei prossimi giorni verrà votata dal Senato. “Saranno licenziati i dirigenti pubblici inadeguati, niente Jobs act per gli statali, da adesso risorse per i nuovi contratti e da aprile in mobilità i venti mila dipendenti delle province”.

Un nuovo “blocco sociale a sinistra”. Landini mobilita la Fiom per la sua iniziativa politica. Susanna Camusso, spiazzata, scarica il compagno di sindacato. Ilvo Diamanti su Repubblica rileva l’appeal dell’iniziativa di Landini negli elettorati di Sel, Pd e Cinque Stelle. E se c’è chi – come Fabio Martini su La Stampa – ipotizza un intervento legislativo del governo pro o anti Landini, la leader Cisl Anna Maria Furlan su La Stampa suona l’altolà a Renzi: “nessuna iniziativa sul sindacato senza un nostro coinvolgimento”. Ma sul QN, il responsabile economico Pd, Taddei, annuncia l’apertura del “dossier sindacati” da parte dell’esecutivo. Mattia Feltri su La Stampa racconta che tra moderati e arrabbiati di lotta o di governo, Landini è solo l’ultimo degli anti renziani.

Sul Resto del Carlino, il direttore renzianissimo dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, rilancia l’idea di vendere i gioielli del “mattone di Stato”.

Rei di aver parlato su Panorama in favore della famiglia tradizionale e di essersi detti contrari all’utero in affitto, Dolce e Gabbana sono al centro della polemica. Elton John guida l’offensiva che passa per il boicottaggio dei prodotti degli stilisti italiani. Stefano Gabbana risponde duro: “Sono fascisti”. Walter Siti sottolinea che “non esiste il pensiero unico omosessuale”.

Il fronte Severino segna un nuovo colpo di scena. In controtendenza con le sue ultime due interviste (Il Mattino e RepubblicaTv), Raffaele Cantone ipotizza un “tagliando” alla legge sulla politica pulita. Ne scrive Virginia Piccolillo sul Corsera, rilevando anche l’intervento pro Boccassini del procuratore di Milano, Bruti Liberati. Il Fatto Quotidiano duro con Cantone mentre Repubblica ammorbidisce la notizia e parla di intervento “soft” del numero uno dell’anticorruzione.

Sul Corsera, Giovanni Toti: “Basta con i diktat della Lega. E Alfano corra con noi ovunque”. L’esponente di FI prova a riprendere il filo di tutte le partite: Veneto, Campania, Liguria e Toscana. Situazione delicata nel centro destra. Si moltiplicano le sollecitazioni a Berlusconi da Lega e Ncd.

Il civatiano Casson stravince le primarie di Venezia, ko sia Cacciari che Renzi. Il Corsera sottolinea “l’effetto Mose”.

“Non è il carisma, né l’età la chiave del successo del renzismo, ma la sua contemporaneità”. Centratissimo Claudio Cerasa su Il Foglio.

Riforma Rai. Repubblica su Affari&Finanza intervista Marco Bassetti. Per l’ex numero uno di Endemol e oggi Ceo di Banijay Group “la Rai non basta. Va riformata l’intera industria tv. Occorre riformulare le regole sui diritti e fissare quote di utilizzo per i contenuti dei produttori indipendenti, così in Gran Bretagna è decollato un mercato da 3 miliardi”.

Italia Oggi ci ricorda – dati Ue alla mano – che nella giustizia civile siamo fanalino di coda nel vecchio continente. I risultati del terzo quadro di valutazione della commissione europea.

Economia

Il Corriere della Sera – in un articolo a firma Enrico Marro e Stefania Tamburello – parla di “Cento giorni in più per pagare il debito” e illustra “la strategia del Tesoro per sfruttare i mini tassi” dopo il piano della Bce. Per quest’anno previsti forse anche 4 miliardi di risparmi.

Sul Giornale si legge che la società della famiglia Bin Laden ha comprato il 50% della “Marmi di Carrara”. Nell’articolo si leggono i rapporti tra la grande società islamica e le diramazioni locali del Pd, nella persona dell’ex sindaco di Massa, Roberto Pucci.

Sul Corsera Economia novità annunciate corrono sui binari. Per le Grandi Stazioni di Ferrovie dello Stato si aprono le porte a investitori stranieri.

Francesco Caio, ad di Poste, ruggisce dalle colonne di Repubblica: “Poste italiane saranno cinghia di trasmissione per la modernizzazione del Paese. Stop alle ingerenze della politica”. Su Affari&Finanza leggere Federico Fubini a proposito di difesa dell’italianità e disastri conseguenti. Ora è la volta della “banda larga e della mancanza di una strategia per il Paese”.

Su Limes due articoli di grande interesse. Il primo legato al nostro “Fondo sovrano”, Cassa Depositi e Prestiti. L’altro che fa il punto su chi detiene il debito pubblico dell’Italia.

Esteri

Putin dice che sulla Crimea era disposto a ricorrere all’arsenale nucleare. Ma non tutti gli credono. Importante intervista dell’ex premier polacco Donald Tusk (oggi presidente del consiglio europeo) a La Stampa: “L’accordo di Minsk è insidioso, dobbiamo tenere alta la pressione con la Russia”.

L’ennesima strage di cristiani in Pakistan fa sollevare il Santo Padre. E ora – come annota Gian Guido Vecchi sul Corriere – anche il Vaticano apre all’uso della forza. La Stampa dà voce a un vescovo del Burkina Faso: “Viviamo nel terrore Boko Haram ci sta col fiato sul collo”.

Cultura

Il 24 marzo su Sky si ritorna al “1992”. L’attore Stefano Accorsi su Repubblica parla della fiction destinata a far discutere.

Tra il vintage Dc e House of Cards. Filippo Ceccarelli su Repubblica recensisce l’ultimo libro di Marco Damilano per Rizzoli, “La repubblica del selfie. Dalla meglio gioventù a Matteo Renzi”.

Sul Messaggero si legge che “saranno messe all’asta le trenta lettere inedite di Conan Doyle inviate alla polizia per scagionare un condannato a 7 anni di carcere”.

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