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La giornata più violenta delle proteste in Francia

Scritto da vocealta

Giovedì più di un milione di cittadini hanno occupato le strade francesi protestando, anche violentemente in molte aree del Paese, per esprimere la loro indignazione per la proposta sulla riforma delle pensioni. Diversi scontri tra gruppi di manifestanti e polizia sono, infatti, scoppiati dopo che i lavoratori hanno organizzato uno sciopero nazionale per tutto giovedì, con esplosioni a Parigi e nei capoluoghi regionali.

La polizia francese ha detto che circa 1.000 persone hanno agito “violentemente”, appiccando incendi, lanciando fumogeni e danneggiando proprietà. Nella città sud-occidentale di Bordeaux, addirittura, i manifestanti sono arrivati a dare fuoco all’ingresso del municipio durante gli scontri in corso con la polizia.

La polizia ha sparato gas lacrimogeni sulla folla nel nord-ovest di Lorient, mentre il video di Rennes mostra le autorità che usano cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti.

Almeno 80 persone sono state arrestate e 123 agenti di polizia feriti giovedì in Francia durante le proteste a livello nazionale, ha detto il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin.

Giovedì è stato il nono giorno di scioperi nel paese e il primo di un’azione coordinata da quando il governo del presidente francese Emmanuel Macron ha promosso la scorsa settimana un disegno di legge per aumentare l’età pensionabile da 62 a 64 anni attraverso il Parlamento senza votazione.

Infatti, nonostante un enorme numero di persone si sono opposte a questo piano governativo, il governo di Macron non si è tirato indietro, forzando la legislazione attraverso l’Assemblea Nazionale francese tramite una clausola costituzionale che consente al governo di aggirare il voto.

Il generoso sistema pensionistico e il pensionamento anticipato del Paese sono stati un motivo di orgoglio nazionale da quando sono stati emanati dopo la Seconda guerra mondiale. Secondo la nuova legge, l’età pensionabile per la maggior parte dei lavoratori sarà di 64 anni, ancora una delle più basse del mondo industrializzato.

Tuttavia, ai protestanti Macron ha risposto ribadendo la sua posizione: “È nell’interesse superiore del Paese. Tra i sondaggi e l’interesse nazionale, ho scelto l’interesse nazionale”.

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