L’associazione ambientalista “Anziane per il clima”, che dal 2016 ha intrapreso una lunga battaglia legale contro lo Stato della Svizzera, ha portato il loro caso davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Infatti, lo scorso 29 marzo, con l’assistenza di Greenpeace Svizzera per l’azione legale, il gruppo ambientalista è riuscito a far discutere la Grande camera della corte sul tema “La Svizzera ha messo a punto un piano di riduzione delle emissioni di gas serra che sia davvero in grado di tutelare i diritti umani della sua popolazione?”.
L’associazione, che conta più di 2mila donne over 64, ha sempre cercato di divulgare che “l’aumento delle temperature ha già conseguenze negative per la nostra salute fisica e mentale. A causa delle temperature estreme, noi donne anziane siamo esposte a un rischio di malattie e di mortalità nettamente superiore rispetto a quello della popolazione complessiva”. Nonostante ammettano che i cambiamenti climatici abbiano effetti negativi su ogni individuo, hanno affermato di aver scelto questa forma associativa poiché per la giurisprudenza possono intentare causa solo gruppi particolarmente colpiti da un determinato fenomeno, scegliendo dunque questa categoria per maggiori possibilità di successo.
Sulla base di una documentazione ben dettagliata, infatti, le Anziane per il clima hanno ritenuto del tutto insufficiente il piano svizzero per affrontare il cambiamento climatico, che non rispetterebbe gli Accordi di Parigi. Quest’ultimi, infatti, ratificati dal Paese nel 2017 prevedono l’impegno dei firmatari a contenere l’aumento della temperatura media globale entro i 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, facendo tutto il possibile per non superare gli 1,5 gradi. Tuttavia, l’impegno della Svizzera di ridurre del 34% le emissioni entro il 2030 non è minimamente paragonabile allo standard dell’Unione Europea, che prevede il 55% di diminuzione entro lo stesso anno.
La Cedu ha, dunque, deciso di sottoporre la questione con la “massima considerazione possibile” alla Grande Camera, che l’ha affrontata lo scorso 29 marzo. Tuttavia solo dopo che la Cedu avrà discusso della questione in privato, verranno annunciate le sue decisioni in materia.
Indipendentemente dal risultato, quest’azione legale costituisce un grande esempio per tutti i paesi, rappresentando come il cambiamento climatico sia un problema fondamentale non solo delle nuove generazioni, ma di tutte le persone. L’associazione “Anziane per il clima” ha dimostrato che la lotta contro il cambiamento climatico non ha età, e che le persone anziane possono svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere un futuro più sostenibile e giusto per tutti. Grazie alla loro determinazione e impegno, le donne anziane dell’associazione hanno ispirato molte altre persone, dimostrando che la speranza e il cambiamento possono venire anche dalle generazioni più mature.