Ambiente

“Investire in qualità per dare valore al proprio lavoro”. Intervista a Elisabetta Barri (Anga Como-Lecco)

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L’imprenditoria femminile è una delle componenti più dinamiche del sistema produttivo nazionale: un'azienda agricola su 3 è guidata da donne. Donne che hanno scelto di fare le contadine, fuggendo dalla vita frenetica della città. Donne che hanno deciso di investire nella terra in modo innovativo, mettendo in campo nuove conoscenze e particolare attenzione verso l’ambiente. Le imprenditrici della terra hanno restituito vitalità al settore, mediante la valorizzazione della biodiversità, dell'educazione alimentare, dei prodotti tipici locali, dimostrando una capacità imprenditoriale che ha creato  oltre 15mila posti di lavoro.

Donne che saranno protagoniste a Roma il 7 e 8 giugno al Convegno Quadri di Angal’Associazione Nazionale dei Giovani Imprenditori Agricoli, che festeggia i 60 anni di costituzione. All'evento si parlerà di innovazione, sostenibilità, qualità, giovani e sindacato. In vista del convegno, abbiamo intervistato Elisabetta Barri, presidente Anga Como-Lecco, che ci ha raccontato la sua esperienza professionale e le potenzialità dell'Associaizione.

Ci può raccontare di lei e della sua realtà?

«Ho 38 anni e possiedo un allevamento di cavalli associato alle coltivazioni di cereali e fieno. Ho deciso di investire tempo e risorse sulla genealogia dei cavalli, quindi sulle fattrici e sugli stalloni da ostacoli. Nella nostra azienda, la “Società agricola Deianira srl”, infatti abbiamo una stazione da monta e, per ridurre i costi, ho effettuato un corso di fecondazione che mi permette di occuparmi direttamente delle fattrici: sono io che seguo personalmente l’inseminazione delle cavalle e la loro gestazione. Per quanto riguarda invece l’allevamento dei cavalli da salto ostacoli mi sento di definirlo di “nicchia”, ma questo lo rende decisamente controllato. Ogni anno, infatti, i miei cavalli devono effettuare dei report sanitari, che vengono inviati successivamente al ministero. L’allevamento italiano deve sottostare a regole ferree, uniformarsi agli standard europei e rispettare determinati parametri».

Al convegno Quadri di Roma si parlerà di qualità, sostenibilità e innovazione. Qual è il suo parere in merito a questi temi?

Per quanto riguarda l’innovazione, ci aggiorniamo con moltissimi stage e corsi di formazione (anche all’estero) con l’obiettivo di migliorare le tecniche di addestramento dei cavalli. Occupandomi  in prima persona dell’alimentazione e della gestazione delle fattrici nel periodo della maternità, ho dovuto seguire corsi che mi hanno permesso sia di apprendere nuove tecniche sia di conoscere nuovi mangimi, migliorando così la qualità del mio lavoro. Non a caso la qualità è l’aspetto più importante per quanto riguarda l’allevamento dei cavalli da ostacoli, in particolar modo per gli stalloni da monta. Pur cercando di portare tutte le caratteristiche sopracitate nel mio lavoro, mi sento di affermare che sono più focalizzata sulla qualità proprio perché il mercato dei cavalli da performance impone maggiormente la salvaguardia di questo valore».

Cosa l’ha spinta a impegnarsi in Anga e cosa rappresenta per lei?

«Le aziende presenti sul territorio sono molto chiuse e entrare in Anga mi è sembrata la miglior opportunità per conoscere altre realtà agricole. Anga ha delle incredibili potenzialità, purtroppo però nella provincia di Como restano inespresse: gli agricoltori della provincia sono più interessati al proprio lavoro che a uno scambio fecondo di idee. La poca predisposizione e apertura degli agricoltori della zona è un tasto dolente».

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