Ambiente

“L’agricoltura è l’investimento migliore per i giovani”. Intervista a Gianmarco Pozzuto (Anga Benevento)

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Per conoscere meglio la realtà associativa in vista del Convegno Quadri di Giugno, Vocealta.it ha intervistato Gianmarco Pozzuto, presidente di Anga Benevento, che parteciperà all'iniziativa fortemente promossa dal presidente nazionale di Confagricoltura giovani, Raffaele Maiorano.​

 

Vorrei che ci raccontasse un po’ di lei e della sua azienda

«Ho 31 anni e sono di San Marco dei Cavoti, un piccolo paese nella provincia di Benevento. Sono un micologo e mi occupo di tartuficoltura e micorizzazione. Ho un’azienda vivaistica aperta da poco più di un anno e mezzo, l’Azienda Agricola Pozzuto. Tratto principalmente piante forestali come il nocciolo e sto sperimentando un nuovo tipo di albero da frutto: il noce pecan (carya illinoensis). Parto dal seme e dopo un anno/un anno e mezzo arrivo ad avere le piante micorizzate con vari tipi di tartufo. La ditta è un’azienda individuale, ma grazie ad un Pfr sto ampliando l’azienda con nuove serre e capannoni per la lavorazione del terreno».

Al Convegno Quadri del 7 e 8 giugno si parlerà di qualità, sostenibilità e innovazione qual è il suo parere in merito? Come applica questi valori nella sua

«La mia azienda rispecchia perfettamente queste tre caratteristiche. Sono molto attento all’ambiente: tutta la mia produzione è naturale e biologica. Le mie piante provengono da boschi e vengono reintegrate per imboschimenti e tartufaie. Sono attivo e specializzato nella protezione del suolo e idrogeologica. Per quanto riguarda l'innovazione, credo sia importante ritrovare ciò che rappresenta il vecchio bosco per la produzione del tartufo. Mi riferisco ai nuovi metodi scientifici per micorizzare le piante che prmettono di ottenere da una pianta boschiva come una quercia un prodotto di valore come il tartufo».

Cosa l’ha spinta ad impegnarsi in Anga e cosa rappresenta per lei questa?

«Ho iniziato questa avventura perché volevo portare le mie esperienze, anche non agricole, ai miei coetanei. Io infatti, non provengo da una famiglia di agricoltori: mio padre lavora in banca, mia madre insegna. L'agricoltore era mio nonno, un coltivatore di vecchio stampo, di sussistenza. Dopo anni di lavoro saltuario e precario, ho provato a fare qualcosa in più per il mio territorio e per me attraverso lo sfruttamento di questa passione trasmessami da mio zio. Nell’Anga, da un punto di vista politico, sono entrato per portare la mia storia e la mia motivazione, per mostrare ai ragazzi che non hanno una prospettiva, che possono investire in campo agricolo per rilanciare il proprio territorio».

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