Una buona notizia per la Giornata dell’ambiente: in Italia si tagliano pochi alberi, meno della media europea. Nel nostro Paese si abbatte il 20% degli alberi che crescono, contro una media del 60% in Europa. Questa la fotografia scattata dal PEFC, la più grande organizzazione al mondo di certificazione forestale, che ha il compito di attestare che le forme di gestione boschiva rispondano a determinati requisiti di sostenibilità.
Elevata sensibilità ambientale da parte nostro Paese? Non proprio. I dati raccolti, infatti, registrano che il numero ridotto di alberi tagliati è conseguente all’abbandono dei boschi. Questo comportamento favorisce incendi e dissesto idrogeologico. Gli ambientalisti sono di un partito diverso, ovvero meno alberi si tagliano meglio è, quindi più foreste salvate. In realtà, se si guarda al caso della Germania, si tagliano più alberi che in Italia, ma le foreste crescono rigogliose, perché sono gestiste in modo sostenibile. Stesso discorso vale per Europa occidentale, Stati Uniti e alcuni Paesi del sud. In Italia, invece, solo l'8% delle foreste viene sfruttato in modo sostenibile e con certificazione PEFC.
Il pericolo per l’ambiente risiede, però, in ben altri luoghi, come l’Africa subsahariana, l’Amazzonia, l’Asia sudorientale, la Russia e l’Europa dell'est. Qui le foreste vengono tagliate illegalmente per ricavare legname pregiato o legna da ardere. Il taglio illecito dei boschi frutta ogni anno nel mondo 100 miliardi di dollari, con due terzi della legna proveniente da Russia ed Europa orientale di provenienza ignota.