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Il ruolo dell’Istruzione nell’occupazione: un’analisi dei dati Istat 2023

Scritto da vocealta

Differenze Occupazionali tra Laureati e Diplomati

Undici punti di percentuale di distacco: a tanto ammonta la differenza del tasso di occupazione tra laureati e diplomati italiani. Il dato, fornito dall’ultimo rapporto Istat, evidenzia che, tra i 25 e i 64 anni, lavora l’84.3% dei laureati rispetto al 75.4% dei diplomati. Nel 2023, il tasso di occupazione tra chi possiede un titolo terziario raggiunge l’84,3%, valore superiore di 11 punti percentuali rispetto a chi ha un titolo secondario superiore (73,3%) e di 30 punti rispetto a chi ha conseguito al massimo un titolo secondario inferiore (54,1%). Il tasso di disoccupazione dei laureati, pari al 3,6%, è significativamente più basso rispetto a quello dei diplomati (6,2%) e di chi ha un basso titolo di studio (10,7%).

L’Influenza dell’Istruzione dei Genitori

L’indagine Istat rileva che quando i genitori hanno un basso livello di istruzione, quasi un quarto dei giovani (24%) abbandona precocemente gli studi e poco più del 10% raggiunge il titolo terziario. Se almeno un genitore è laureato, le quote diventano rispettivamente 2% e circa 70%. Questo dato sottolinea l’importanza del contesto familiare nell’orientare le scelte educative dei giovani e nel determinare le loro opportunità future.

Il Confronto con l’Unione Europea

Nonostante i progressi, l’Italia presenta ancora un significativo gap con la media europea in termini di occupazione tra i giovani laureati. Nel 2023, la percentuale dei laureati italiani tra i 25 e i 34 anni è passata dal 29,2% al 30,6%, mentre la media Ue è salita dal 42% al 43,1%. Il tasso di Neet (giovani tra i 15 e i 29 anni non in formazione né al lavoro) è diminuito in Italia al 16,1% nel 2023, rispetto al 19% nel 2022, ma rimane ancora più alto rispetto alla media Ue (11,2%).

I Neet in Italia

Il numero di Neet in Italia è in calo, segnando un’importante riduzione del 2,9% rispetto al 2022 e del 7% rispetto al 2021. Tuttavia, il livello di Neet in Italia è inferiore solo a quello della Romania (19,3%) e decisamente più alto rispetto alla media europea (11,2%). Le differenze di genere e cittadinanza sono evidenti: tra le straniere, la quota di Neet è del 35,8%, quasi 20 punti percentuali in più rispetto alle italiane (16,0%).

In conclusione, il rapporto Istat 2023 conferma che un più alto livello di istruzione continua a rappresentare un “premio” occupazionale significativo, con tassi di occupazione più alti e tassi di disoccupazione più bassi per i laureati rispetto ai diplomati e a chi ha un basso titolo di studio. Tuttavia, le opportunità occupazionali in Italia rimangono più basse rispetto alla media europea, evidenziando la necessità di ulteriori interventi per colmare questo divario e migliorare l’inclusione nel mercato del lavoro.

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