Il 25 aprile è una data che non può essere dimenticata, in quanto rappresenta il giorno in cui l’Italia è stata liberata dal nazifascismo. Una giornata in cui la memoria e il ricordo delle vittime devono essere onorate con la consapevolezza del valore della libertà e della democrazia. Quest’anno, la celebrazione della Festa della Liberazione assume un significato particolare, visto il momento storico che il nostro Paese sta attraversando.
Il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, ha espresso la sua opinione sui programmi del presidente del Senato per il 25 aprile, quando La Russa si è recato a Praga per partecipare alla commemorazione di Jan Palach, eroe della libertà, anziché a rendere omaggio alle vittime del nazifascismo in Italia. «Mi ha colpito che il presidente del Senato Ignazio La Russa si rechi a Praga a rendere omaggio a Jan Palach, che è sicuramente un eroe della libertà, ma ci sono altri 364 giorni all’anno per farlo – ha commentato Pagliarulo – Domani nel Paese dove c’è stato l’eccidio delle Fosse Ardeatine o l’eccidio di Marzabotto o di Sant’Anna di Stazzema sarebbe stato più logico portare un fiore lì».
Pagliarulo ha sottolineato che il 25 aprile è una festa della Repubblica italiana e deve essere la festa di tutti gli antifascisti, di chi si riconosce in questo tipo di repubblica. Proprio per questo, il presidente dell’Anpi ha espresso la sua preoccupazione per le dichiarazioni e le “non-dichiarazioni” del governo attuale. «Siamo in una situazione surreale dove il presidente del Senato ha detto quello che ha detto prima su via Rasella e poi sulla Costituzione, a questo si aggiungono le non dichiarazioni sul fascismo della premier Giorgia Meloni da quando si è insediata. Nell’anniversario della marcia su Roma non ha detto una parola e ha proseguito nel suo silenzio sui temi del fascismo», ha commentato Pagliarulo concludendo «è evidente che c’è una riserva a parlare di questi temi da parte dei dirigenti di Fratelli d’Italia che provengono da una storia politica legata indirettamente o direttamente al Movimento sociale italiano».
Il presidente dell’Anpi ha poi concluso ricordando come la Festa della Liberazione sia effettivamente una festa di partecipazione del popolo, «perché ricordiamoci che il 40% degli elettori non è andato a votare alle ultime elezioni politiche».
In conclusione, la Festa della Liberazione rappresenta un momento importante per la memoria storica del nostro paese e per la celebrazione dei valori di libertà, democrazia e antifascismo. Quest’anno la festa cade in un momento particolare, in cui il nostro paese è alle prese con diverse sfide come la crisi economica, la guerra e la crisi climatica. Nonostante ciò il presidente dell’Anpi ha evidenziato l’importanza di celebrare questa festa come una grande manifestazione di lotta e di partecipazione popolare, per ribadire l’importanza di difendere i valori della Repubblica italiana e della resistenza antifascista. In questo senso, è fondamentale che tutti gli antifascisti si riconoscano in questa festa, come un momento di unità per il nostro paese e per il futuro della nostra democrazia.